Nonostante agisse sotto un falso profilo, il colpevole è stato individuato dopo aver pubblicato su Facebook un commento offensivo e sessista nei confronti di due poliziotte e quindi condannato per il reato di diffamazione sui social
Pensare di poter insultare e offendere senza correre rischi, perché protetti da una tastiera, è un grande errore. Infatti il tribunale di Rimini ha emesso un decreto penale di condanna ad una multa da mille euro nei confronti di una persona che aveva insultato sui social alcune agenti della polizia locale. Nonostante agisse sotto un falso profilo, il colpevole è stato individuato dopo aver pubblicato su Facebook un commento offensivo e sessista nei confronti di due poliziotte e quindi condannato per il reato di diffamazione sui social.
La querela
In seguito all’accaduto il comandante Andrea Rossi ha presentato querela "per difendere l'onore delle colleghe - spiega l'amministrazione comunale - che troppo spesso sono colpite da questo genere di offese, sempre ingiustificabili e ancora più vili quando si consumano sui social network e usando profili falsi per nascondere la propria identità". "Certe parole, certi commenti, certi atteggiamenti sono inaccettabili - commenta l'Amministrazione comunale - e vanno sempre stigmatizzati e puniti. Non è più accettabile far finta di niente, o peggio sorridere, davanti a certe parole che mal nascondono ignoranza, mancanza di rispetto, scarsa cultura di genere e profonda maleducazione. Un caso nel quale si è tentata una delegittimazione delle agenti sotto il loro profilo professionale, diffamando con loro l'intero Corpo. Bene ha fatto il Comandante a non far cadere nel vuoto l'ennesimo insignificante insulto che si consuma sul web".