Come riporta il Gazzettino, “la perizia è ancora in corso e si dovrà capire in che momento, esattamente, sia avvenuta la frattura”. Al momento i periti stanno lavorando sul “quando”, elemento fondamentale per l'inchiesta
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L’accertamento tecnico sul bus della tragedia dello scorso 3 ottobre ha rilevato che lo sterzo era rotto. Come riporta il Gazzettino, “la perizia è ancora in corso e si dovrà capire in che momento, esattamente, sia avvenuta la frattura”. Al momento i periti stanno lavorando sul “quando”, elemento fondamentale per l'inchiesta. Grazie a un'analisi al microscopio, dei frammenti della rottura, si potrebbe risalire alla cronologia del guasto. Attualmente, quattro persone sono indagate nell'ambito dell'inchiesta, tra cui il dirigente dei Lavori pubblici del Comune, e l'amministratore delegato della società La Linea.
L'autopsia sul corpo del conducente
A fine mese, tra il 28 e 29 febbraio, saranno depositati i verdetti degli esperti nominati dalla procura su meccanica del mezzo, tenuta stradale del cavalcavia e sulle scatole nere. Grande attesa per il verdetto del super consulente Placido Migliorino, incaricato di seguire in particolare l’analisi della strada e del guard-rail. L'analisi dettagliata dei frammenti della rottura potrebbe permettere di risalire con precisione alla dinamica degli eventi. Si attendono inoltre i risultati dell'esame delle scatole nere, che potrebbero fornire ulteriori dettagli sulla velocità del veicolo e sulle azioni dell'autista. Tre settimane fa, invece, sono arrivati i primi esiti dell'autopsia eseguita al cuore di Alberto Rizzotto, l'autista che si trovava alla guida del bus precipitato. I risultati escludono l'ipotesi di un malore e sostengono che il muscolo cardiaco dell'uomo fosse sano la sera dell'incidente: la causa del decesso sarebbe stata una frattura al cranio a seguito della caduta dell'autobus, precipitato da un'altezza di oltre 10 metri.