In Veneto corteo nel centro di Rovigo. Centinaia di mezzi dalla provincia di Arezzo sono partiti verso la Capitale. Annunciata da giovedì mobilitazione a Roma, poi corteo con trattori. In località Gulfa, lungo la scorrimento veloce Sciacca-Palermo, mobilitazione permanente di agricoltori e allevatori della Valle del Belice. Le ragioni sono sempre le stesse: il costo di materie prime e carburanti aumenta, mentre i prodotti finiscono sul mercato allo stesso prezzo
Gli agricoltori danno il via a un'altra settimana di proteste, dopo che anche ieri si sono mobilitati dalla Lombardia al Veneto, fino a Lazio, Campania, Puglia e Sicilia. Non si sono registrati gravi problemi al traffico, né incidenti. Nuove mobilitazioni in Veneto e in Sicilia, ed è confermato l'arrivo degli agricoltori a Roma. Le proteste "continuano in tutta Italia, da Nord a Sud, e - ha detto il leader di Cra Agricoltori traditi, Danilo Calvani - sono previste per quasi tutta la settimana". Nella locandina con cui lanciano la mobilitazione a Roma, gli acricoltori scrivono: "Dopo settimane di presidi senza alcuna risposta per i nostri diritti costituzionali calpestati, diamo un ultimatum al governo. Concediamo 5 giorni per recedere da tutti i trattati comunitari e internazionali che stanno uccidendo l'agricoltura" e "per le dimissioni immediate del ministro Lollobrigida". Lanciano "dall'8 febbraio la lunga marcia di trattori dal Nord e dal Sud verso Roma". Le ragioni della protesta sono sempre le stesse: il costo di materie prime e carburanti aumenta, mentre i prodotti finiscono sul mercato allo stesso prezzo. "Da giovedì inizierà la mobilitazione. I nostri mezzi confluiranno in diversi punti di raccolta attorno alla capitale e la settimana prossima ci sarà una grande manifestazione a Roma", dice Calvani. "Dobbiamo ancora stabilire i dettagli - aggiunge - ma probabilmente faremo un corteo anche con trattori". Oggi Amadeus, in conferenza stampa a Sanremo, ha detto: "Trovo la protesta dei trattori assolutamente giusta, sacrosanta, per il diritto al lavoro e alla tutela del proprio posto di lavoro. Se vengono li faccio salire sul palco". Danilo Calvani, leader del Comitato degli agricoltori traditi, ha detto poco dopo: "Un nostro rappresentante salirà sul palco di Sanremo. Siamo in contatto con l'organizzazione del Festival per stabilire i dettagli".
Trattori verso Roma
Sono partiti alle 7 i trattori che si trovavano al presidio nei pressi del casello Valdichiana dell'A1, in un terreno vicino a un outlet nel Comune di Foiano della Chiana (Arezzo) da dove, per sette giorni, i manifestanti hanno organizzato blocchi temporanei all'esterno dell'autostrada. Il serpentone di circa 250 trattori - questo il numero dei mezzi dato dagli organizzatori - si è spostato verso la Cassia, via scelta per raggiungere Roma dove si aggregheranno al resto dei trattori provenienti da tutta Italia. Il nuovo presidio sarà allestito in zona Nomentana. "Porteremo la nostra protesta nella Capitale - ha detto uno dei portavoce, Salvatore Fais - andiamo avanti in attesa di risposte concrete". Alla partenza era presente un massiccio servizio d'ordine, con polizia, carabinieri, polizia municipale e uomini dell'Anas. Gli agricoltori hanno caricato sui trattori cibo e bevande e sono partiti verso Bettolle, nel Senese, per imboccare la Cassia senza alcuna tensione e senza disagio per il traffico nella parte aretina. I rallentamenti si verificheranno lungo il percorso della Cassia, che sarà comunque presidiato dalle forze dell'ordine: il corteo è accompagnato da agenti, in particolare dalla Digos. "Attendiamo circa duemila trattori per la grande mobilitazione a Roma", dice Danilo Calvani, leader del 'Cra Agricoltori' che sta guidando la protesta. "Alcuni presìdi si sono già formati: a Valmontone, Civitavecchia e Torrimpientra". E in merito agli agricoltori partiti stamattina dalla Valdichiana spiega: "È un gruppo autonomo, Quando arriveranno a Roma, se vorranno, saremo pronti ad accoglierli".
A Roma un quarto presidio
Intanto a sud di Roma si prepara un quarto presidio probabilmente a Cecchina, oltre a quelli già attivi a Nord della città, a Valmontone, Torrimpietra e Civitavecchia. Lì dovrebbero confluire gli agricoltori in arrivo dalle province di Frosinone e Latina, ha detto ancora Calvani. A Roma sta anche arrivando "qualche gruppo autonomo", ha aggiunto riferendosi a quello proveniente dalla Valdichiana e a un altro gruppo in arrivo da Pescara. Entrambi dovranno fare capo ai presidi del Cra, ha osservato. In questo momento "il grande problema è la logistica, perché i mezzi in arrivo sono almeno 2.000 e le persone molte di più". Stanno arrivando "in ordine sparso e potrebbero arrivare tutti quanti fra martedì e mercoledì della prossima settimana". La data della prima protesta dentro la città potrebbe arrivare nel pomeriggio, dopo l'incontro in questura, ma "non sarà con i trattori, se non una presenza simbolica". Quanto al luogo, "è da concordare, saremo in molti e non vogliamo creare disagi".
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Nel Casertano verdura gettata per protesta dai trattori
Frutta e verdura prima gettata per protesta e per alzare l'attenzione sulla crisi comparto agricolo, quindi regalata ai cittadini di passaggio in auto, molti dei quali si sono mostrati contenti, accettando di buon grado il dono. "Fate bene a protestare, è anche per il nostro futuro". ha detto un automobilista, solo in pochi non l'hanno voluto. È la forma di protesta attuata dagli agricoltori in presidio all'esterno del casello autostradale dell'A1 di Santa Maria Capua Vetere.
Agricoltori nel porto di Manfredonia
Una delegazione di agricoltori provenienti dai presidi di Lucera e Monti dauni e da altre zone della provincia di Foggia è arrivata al porto di Manfredonia. "Abbiamo avuto notizia non ufficiale dell'arrivo di navi, probabilmente dalla Turchia, piene di grano. Ragion per cui ci siamo recati al porto per avere notizie", ha spiegato Francesco Di Battista, agricoltore del presidio di Lucera. Si sono riuniti una sessantina di agricoltori, ma altri sono in arrivo da altri comuni della provincia. "Un nostro rappresentante - continua Di Battista - sta dialogando con l'autorità portuale per capire da dove arriva il grano. Siamo qui non solo come agricoltori, ma come consumatori. Non è possibile spacciare eventuale grano estero per grano italiano. Vogliamo conoscere l'origine. Vogliamo sapere cosa finisce sulle nostre tavole".
Proteste a Pesaro e Porto San Giorgio
Proteste con i trattori anche nelle Marche, nelle zone esterne ai caselli di Pesaro e Porto San Giorgio (Fermo), con qualche disagio e file sulle strade limitrofe all'A14 nel Pesarese e sulla Statale nel Fermano, ma al momento nessun blocco di caselli e rallentamenti della viabilità autostradale. Le motivazioni, fanno sapere gli agricoltori, riguardano il "trattamento economico loro riservato: il prezzo dei cereali al minimo, i rincari del carburante, la resa incondizionata alle importazioni dall'estero senza guardare alla qualità ma solo al tornaconto". A Pesaro circa 150 mezzi agricoli si sono concentrati un campo davanti alla rotatoria antistante il casello per recarsi in corteo fino alla strada interquartieri e ritorno. L'iniziativa proseguirà per tutta la mattina: i blocchi non dovrebbero riguardare l'A14 anche se il passaggio dei trattori potrebbe causare qualche disagio complessivo alla viabilità. La circolazione era stata sospesa sull'interquartieri per favorire il passaggio dei trattori che, da Strada di Case Bruciate percorrerà strada Montefeltro, via Gagarin, strada Pertini (Interquartieri) fino a via Solferino, e ripercorrerà il tragitto a ritroso. Il sit-in dei mezzi nel campo vicino al casello (senza blocchi) dovrebbe proseguire fino a venerdì prossimo. A Porto San Giorgio un centinaio di trattori si è concentrato in un terreno limitrofo alla zona esterna al casello A14: l'arrivo dei mezzi ha già causato rallentamenti e code soprattutto sulla Statale che è molto vicina all'autostrada. Sono previsti un doppio corteo stamattina, e altri due nel pomeriggio, lungo la Ss16: non dovrebbero essere attuati blocchi del casello o iniziative in autostrada ma i rallentamenti sulla Statale 16 per il corteo di mezzi (ne sono stati autorizzati una quindicina per il tragitto) potrebbe fare da tappo anche per l'uscita dall'A14.
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Presidio sulla Sciacca-Palermo
È in corso da stamattina in località Gulfa, lungo la scorrimento veloce Sciacca-Palermo, un presidio permanente di agricoltori e allevatori della Valle del Belice contro le politiche dell'Unione Europea che riguardano il loro comparto. "La nostra produzione, a partire da quella del grano, è remunerata poco e male, è evidente che questa Politica agricola comune ci danneggi", dice Gaspare La Marca, responsabile del Movimento spontaneo dei produttori agricoli del Belice, che raggruppa almeno 500 imprenditori. Decine di trattori e di cartelli contenenti messaggi di protesta sono stati concentrati nello svincolo da e per Sambuca di Sicilia. "Agricoltori e allevatori in croce", recita un cartello all'altezza di una riproduzione del simbolo della crocifissione. "Non è questa l'Europa che vogliamo, gli agricoltori continuano a subire le decisioni scellerate di Bruxelles", dice Gaspare Viola, sindaco di Santa Margherita di Belice. "Siamo invasi da grani insalubri, contenenti microtossine, che sono un insulto alla tutela della salute. Tutto questo - conclude Viola - succede malgrado la nostra tradizione millenaria di grani antichi". Gli imprenditori agricoli considerano sottopagato anche il conferimento delle uve per la produzione vitivinicola, lamentano lo stato di incuria della viabilità rurale e ribadiscono la necessità che la Regione faccia finalmente chiarezza sulla salubrità dell'acqua del lago Arancio, che continua ad essere inutilizzabile. "Non ci fermeremo qui, sono anni che ci sforziamo di far sentire la nostra voce, stavolta vogliamo risposte, e le tante manifestazioni in corso in tutta Europa sono il simbolo di un'insofferenza diffusa", osserva La Marca.
A Rovigo mezzi in centro
Sono circa 500 i trattori, giunti dal Veneto ma anche dalle regioni limitrofe, che hanno "invaso" il centro di Rovigo. I mezzi hanno occupato l'intera sede stradale di Corso del Popolo e piazza De Gasperi, nel cuore del capoluogo polesano, causando tuttavia disagi limitati, poiché la manifestazione era stata concordata con la Questura. Una delegazione di poche persone ha quindi incontrato il Prefetto, Clemente Di Nuzzo, cui ha ribadito le ragioni della protesta. È previsto che il corteo si diriga verso un centro commerciale situato a sud della città, restando in presidio fino al pomeriggio.
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Trattori in marcia incolonnati nel Bolognese
Aperto, nella prima mattinata, un presidio nei pressi del casello autostradale dell'A14 a Castel San Pietro, nel Bolognese, gli agricoltori che hanno preso parte alla manifestazione, pacifica, a sostegno del loro settore, hanno inscenato, nel pomeriggio, un'azione dimostrativa: a bordo dei loro trattori si sono mossi in colonna lungo la via San Carlo - avanti e indietro - impedendo, a quanto appreso per una ventina di minuti, l'accesso all'autostrada. Sempre a quanto si è appreso, i manifestanti si sono spinti fin verso l'outlet di Castel Guelfo, comune confinante con Castel San Pietro, struttura anch'essa vicina al casello prima di fare ritorno al presidio intorno alle 17. Nelle prime ore del mattino erano una cinquantina gli agricoltori giunti al presidio ma, nel corso della giornata, la presenza è via via aumentata. Al raduno, oltre a diversi striscioni di protesta è stata anche portata una bara sormontata dalla scritta 'L'agricoltura sta morendo'. A Castel San Pietro Terme tanti i produttori agricoli accorsi da fuori provincia e dalla Romagna.