Morti sul lavoro, oltre mille vittime in Italia nel 2023: i dati Inail

Cronaca
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E' quanto emerso dagli Open data diffusi dall'Istituto e relativi allo scorso anno. Il rapporto ha segnalato che le denunce di infortunio sul lavoro presentate tra gennaio e dicembre sono state 585.356 (-16,1% rispetto al 2022), 1.041 delle quali con esito mortale (-4,5%). In aumento, invece, sono risultate le patologie di origine professionale denunciate: 72.754 pari ad un +19,7% rispetto al 2022

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Nel 2023 è stato registrato, rispetto a dodici mesi prima, un netto calo delle denunce di infortunio sul lavoro nel complesso, un calo di quelle mortali e una crescita delle malattie professionali. Sono questi i dati principali diffusi dall'Inail negli Open data relativi allo scorso anno, da cui è emerso che le denunce di infortunio sul lavoro presentate all'Istituto tra gennaio e dicembre sono state 585.356 (-16,1% rispetto al 2022), 1.041 delle quali con esito mortale (-4,5%). In aumento, invece, sono risultate le patologie di origine professionale denunciate: 72.754 pari ad un +19,7% rispetto al 2022.

I casi mortali sul lavoro

Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all'Istituto nel 2023 sono state, come detto, poco più di mille, cioè 49 in meno rispetto alle 1.090 registrate nel periodo gennaio-dicembre 2022, 180 in meno rispetto al 2021, 229 in meno rispetto al 2020 e 48 in meno rispetto al 2019. A livello nazionale i dati hanno fatto segnalare un calo che ha riguardato in particolare l'Industria e i servizi (da 936 a 884 decessi rispetto al 2022), mentre il settore dell’agricoltura segnala un lieve aumento da 118 a 119 e il Conto Stato da 36 a 38. I casi sono diminuiti nel Nord-Ovest (da 301 a 270), nel Nord-Est (da 245 a 233) e al Centro (da 225 a 193) mentre incrementi sono stati registrali al Sud (da 235 a 255) e nelle Isole (da 84 a 90). Le regioni che hanno fatto riportare i maggiori aumenti sono Abruzzo (+15), Friuli-Venezia Giulia (+12) e Sicilia (+5), mentre i cali più consistenti sono stati registrati in Toscana (-21), Piemonte (-18) e Veneto (-12). La flessione rilevata tra il 2022 e 2023 è legata sia alle donne, i cui casi mortali denunciati sono diminuiti da 120 a 86, sia gli uomini, da 970 a 955.

Le denunce di infortunio

Considerando, inoltre, gli infortuni denunciati all'Inail entro il mese di dicembre 2023, questi sono stati oltre 585mila, in calo rispetto ai 697.773 del 2022 (-16,1%), ma in aumento rispetto ai 555.236 del 2021 (+5,4%) e ai 554.340 del 2020 (+5,6%). A livello nazionale, il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un -19,8% nel settore dell’Industria e dei servizi (dai 578.340 casi del 2022 ai 463.950 del 2023), un + 0,4% in quello dell’agricoltura (da 25.999 a 26.096) e un +2,0% nel Conto Stato (da 93.434 a 95.310). L'analisi territoriale evidenzia una diminuzione delle denunce di infortunio in tutto il Paese, risultata però maggiore al Sud (-20,6%) e nel Nord-Ovest (-19,6%), davanti alle Isole (-18,6%), al Centro (-15,9%) e al Nord-Est (-9,9%). Tra le regioni con i maggiori decrementi percentuali si segnalano la Campania, la Liguria, il Molise e il Lazio.

Il luogo dell'incidente presso la stazione ferroviaria di Brandizzo dove un treno ha investito cinque operai che lavoravano sui binari, 1 settembre 2023 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

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