Omicidio Sarah Scazzi, Michele Misseri torna in libertà tra un mese

Cronaca

L'uomo, accusato di soppressione di cadavere, inquinamento delle prove e diffamazione, verrà scarcerato a febbraio, per sconto di pena e decreto svuota-carceri. Vivrà nella casa del delitto. C'è già chi è disposto a offrirgli un lavoro

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Liberazione anticipata e decreto svuota-carceri: Michele Misseri tornerà liberò tra un mese, quattrocento giorni prima del previsto. L’uomo è in carcere dal 2017, accusato di soppressione di cadavere e inquinamento delle prove nel processo per l’omicidio della nipote Sarah Scazzi, uccisa nel 2010 ad Avetrana, in provincia di Taranto. Non solo: su di lui pesa anche l’accusa di diffamazione nei confronti dell’ex consulente Roberta Bruzzone e dell’ex avvocato Daniele Galoppa.  

“Cercherà di tornare a una vita normale”

La conferma della scarcerazione imminente di Michele Misseri arriva dal suo legale Luca La Tanza, che lo descrive come “sereno e tranquillo”. L’avvocato ha parlato di come il suo assistito intende trascorrere i giorni successivi alla sua liberazione: “Michele vuole godersi almeno un paio di giorni in completa serenità non appena sarà scarcerato. E vorrebbe evitare interviste e comparse. Poi, sicuramente, tornerà a parlare”, ha detto. “Sa che deve uscire e so che andrà a casa sua. Cercherà di tornare a una vita normale, una cosa complicata dopo sette anni di carcere. Andrà a vedere lo stato dei suoi terreni e so che ci sono persone disposte a fargli fare qualche lavoretto nei campi”. Nonostante le proposte di lavoro, il sindaco di Avetrana, Antonio Iazzi, sostiene che nel paese non si parla molto della notizia che riguarda Misseri: “È più un discorso mediatico. Comunque, è meglio guardare avanti, senza tornare a periodi particolari”.

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Un “detenuto modello”

Misseri si trova nel carcere di Borgo San Nicola, a Lecce, dove è considerato un “detenuto modello”. L’uomo ha, infatti, conseguito la licenza media durante il suo periodo di detenzione, ha frequentato dei corsi di pittura e falegnameria e ha svolto alcuni piccoli lavoretti di giardinaggio. 

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Il delitto

È dal 2010, anno del delitto, che Michele Misseri afferma di essere colpevole anche dell’omicidio di Sarah Scazzi, nonostante abbia fornito, nel corso del tempo, versioni differenti, cosa che lo ha reso inattendibile agli occhi degli inquirenti e dell’opinione pubblica. Dopo quaranta giorni di ricerche, confessò di aver molestato e assassinato la nipote, indicando il luogo in cui aveva poi nascosto il corpo – una cisterna interrata di contrada Mosca. Una settimana dopo la sua confessione, accusò la figlia Sabrina di essere presente al momento dell’omicidio, reato per cui fu, infine, condannata all’ergastolo la ragazza, insieme alla madre Cosima Serrano. Misseri non ha più rapporti con le due donne, mentre continua a sentire regolarmente la sua seconda figlia, trasferitasi a Roma. 

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