I carabinieri hanno perquisito le tre abitazioni del critico d'arte, che respinge ogni accusa e che ha consegnato spontaneamente il dipinto. "Sono assolutamente sereno, non ho nulla da temere", ha detto
I carabinieri del nucleo Tutela patrimonio hanno sottoposto a sequestro probatorio, su delega della Procura di Macerata, il quadro attribuito a Rutilio Manetti intitolato "La Cattura di San Pietro", per il quale il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi è indagato per riciclaggio di beni culturali. "Non ho nulla da temere", ha detto Sgarbi.
Il sequestro
I militari hanno perquisito tre abitazioni del critico d'arte, che respinge ogni accusa e che ha consegnato spontaneamente il dipinto. Il sequestro è un atto dovuto per compiere tutti gli accertamenti sul quadro.
Sgarbi: "Sono assolutamente sereno"
Dopo le perquisizioni è arrivato anche il commento del sottosegretario alla Cultura. "Ho consegnato spontaneamente l'opera perché siano fatte tutte le verifiche del caso, a partire dalle misure del dipinto rispetto alla cornice di quello rubato. Il sequestro un atto dovuto. Mi difenderò con ogni mezzo con chi specula sulla vicenda e chi se ne rende complice". Poi ha aggiunto: "Non sta succedendo nulla, non c'è da discutere nulla. Le opere d'arte per farlo vanno viste, per cui ho ritenuto opportuno consegnare il quadro di cui si discute attraverso inchieste giornalistiche alla Procura di Macerata, che potrà fare tutte le analisi che ho già fatto io". Lo scopo, per Sgarbi "è la valutazione sull'autenticità del dipinto e sul suo rapporto con la copia che è stata rubata. Io ho sempre sostenuto che il dipinto ha una sua storia ed una sua integrità, e poi c'è una storia che dice che è stato rubato, di cui io non so nulla". "Intanto spero che diano valore alle indagini che ho fatto io - continua - ovvero la mia valutazione sull'integrità del dipinto. Poi faranno le loro valutazioni, perché ogni Tribunale decide di fare indagini con i propri periti ed io l'ho fatto con i miei".
La vicenda
Il dipinto di Rutilio Manetti, esponente del Seicento senese, sarebbe stato sottratto nel 2013 dal Castello di Buriasco vicino Pinerolo (Torino). Sarebbe poi riapparso a Lucca nel 2021, come inedito di proprietà dello stesso Sgarbi. All'epoca l'anziana proprietaria del castello e del quadro sporse denuncia per furto presso la Procura di Pinerolo, che aprì un'inchiesta, in seguito archiviata. Il sottosegretario ha sempre sostenuto che il quadro in suo possesso, raffigurante la "Cattura di San Pietro", fosse stato rinvenuto in una villa di sua proprietà nel Viterbese. Quello rubato, invece, sarebbe una copia o un dipinto dedicato allo stesso soggetto.
approfondimento
Dipinto Manetti, Sgarbi indagato per riciclaggio di beni culturali
La nota dei carabinieri
"In data odierna nell'ambito di indagine della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Macerata relativa all'ipotesi di reato di riciclaggio a carico del Professor Vittorio Sgarbi", emerge da una nota dei carabinieri del Nucleo tutela patrimonio, "per avere acquisito la disponibilità di un bene culturale costituito da un quadro del 1600 di grosse dimensioni raffigurante 'un giudice che condanna un uomo dal viso venerando dal profilo di San Pietro' di autore ignoto ricordante i pittori Solimena e il Cavallino, provento di furto avvenuto presso il castello di Buriasco ai danni della proprietaria Margherita Buzio e dalla stessa denunciato il 14 febbraio 2013 ai carabinieri di Vigone (Torino)". L'accusa, viene spiegato, è quella di aver compiuto "in concorso con persone allo stato ignote, su tale quadro operazioni finalizzate ad ostacolarne la provenienza delittuosa, facendovi inserire in alto a sinistra della tela una torcia, attribuendo l'opera al pittore senese Rutilio Manetti dal titolo 'La cattura di San Pietro" e "affermando la titolarità del quadro asseritamente rinvenuto all'interno di un immobile acquistato dalla fondazione Cavallini-Sgarbi".