Sciopero nazionale medici, a rischio visite e interventi programmati

Cronaca
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Medici, dirigenti, infermieri e ostetriche protestano contro la Manovra economica e in difesa del Servizio sanitario nazionale. Oggi verranno garantiti solo i servizi pubblici essenziali come emergenza e pronto soccorso. Tra le richieste dei sindacati ci sono l’assunzione di nuovo personale, la detassazione dell’indennità di specificità medica e sanitaria, risorse adeguate per il rinnovo del contratto di lavoro, ritiro dei tagli alle pensioni e la depenalizzazione dell’atto medico

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Scatta oggi lo sciopero nazionale del personale sanitario: medici, dirigenti, infermieri e ostetriche incrociano le braccia contro la Manovra economica e in difesa del Servizio sanitario nazionale. La protesta, organizzata dai sindacati medici Anaao Assomed e Cimo-Fesmed e degli infermieri Nursing Up, prevede anche una manifestazione in piazza Santi Apostoli, a Roma, alle 11.30.

La protesta del personale sanitario

Presenti alla manifestazione i segretari e i presidenti nazionali delle sigle promotrici, riferisce una nota, unite in un unico grande movimento di protesta, al grido di: “La sanità pubblica non si svende, si difende!”. Tra le richieste dei sindacati ci sono l’assunzione di nuovi medici e personale infermieristico, la detassazione dell’indennità di specificità medica e sanitaria per garantire un aumento degli stipendi di tutti i dirigenti, oltre a risorse adeguate per il rinnovo del contratto di lavoro, ritiro dei tagli alle pensioni e la depenalizzazione dell’atto medico.

Durante la giornata verranno garantiti solo i servizi pubblici essenziali come emergenza e pronto soccorso, non saranno invece garantite le attività prenotate e programmate.

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La carenza di personale: i dati

Secondo i dati della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche, fra gli infermieri si prevedono 127mila pensionamenti, 6mila entro la fine dell’anno, ma pochi di questi verranno sostituiti. Mancherebbero quindi all’appello nei prossimi anni 18mila infermieri, ai quali vanno aggiunti anche i tanti che scelgono di trasferirsi all’estero, o di diventare frontalieri: circa 3.500 lavoratori. "Dopo l’ennesima Manovra economica, che ignora le esigenze dei professionisti della salute, mette in discussione i loro diritti acquisiti, e dimentica le necessità della sanità pubblica, è giunta l’ora di scioperare – hanno dichiarato Pierino Di Silverio, segretario Anaao Assomed, Guido Quici, presidente Cimo-Fesmed, e Antonio De Palma, presidente Nursing up – Ci vediamo in piazza per esprimere a gran voce tutta la nostra rabbia e la nostra delusione".

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