Vannacci sotto inchiesta per il suo libro, ma lui va subito in licenza

Cronaca
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Il militare è arrivato proprio oggi a Palazzo Esercito per il periodo di affiancamento prima di assumere il nuovo ruolo di capo di Stato Maggiore delle Forze operative terrestri, ma ha subito preso un mese di permesso "per motivi familiari". Nei mesi scorsi era stato travolto dalle critiche per la pubblicazione del suo libro e l’Esercito lo aveva sollevato dal suo incarico. "La licenza era programmata da tempo", ha fatto poi sapere Vannacci

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È stato notificato l'avvio dell'inchiesta formale nei confronti di Roberto Vannacci per la pubblicazione del suo libro “Il mondo al contrario”. Il militare è arrivato proprio oggi a Palazzo Esercito per il periodo di affiancamento prima di assumere il nuovo incarico di capo di Stato Maggiore delle Forze operative terrestri, ma il generale ha subito preso un mese di licenza "per motivi familiari".

"La licenza era programmata da tempo e io avevo rappresentato giorni prima l'intenzione di prendere questo periodo per me - ha detto Vannacci all'Agi aggiungendo che - L'inchiesta formale a mio carico mi è stata notificata pochi minuti fa, ben dopo l'uscita della notizia su alcuni organi di stampa". 

Le polemiche su Vannacci

Vannacci nei mesi scorsi era stato travolto dalle critiche dopo la pubblicazione del suo libro che contiene pesanti giudizi su gay, migranti e non solo, tanto da portare l’Esercito a sollevarlo dal suo incarico e il ministro della Difesa, Guido Crosetto, a definire i concetti espressi “farneticazioni”. Ieri, invece, era stato annunciato il nuovo incarico a cui Vannacci è stato assegnato passando da direttore dell’istituto cartografico di Firenze a capo di stato maggiore delle forze operative terrestri a Roma. Crosetto, dopo la diffusione della notizia, ha subito puntualizzato che quella dell’alto ufficiale non è stata una promozione.

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Sulla vicenda è intervenuto il ministro della Difesa, Guido Crosetto, spiegando che l'inchiesta sul generale "era stata disposta dal capo di Stato maggiore dell'Esercito Pietro Serino, il 18 agosto e si è conclusa il 16 ottobre. Al termine, il capo di Stato Maggiore, visti gli esiti dell'inchiesta sommaria, ha proposto al ministro della Difesa l'apertura di un'inchiesta formale per accertare eventuali infrazioni disciplinari. Quindi, anche sulla base della relazione della Direzione generale del personale militare, ho accolto la sua richiesta, lo scorso 1 dicembre, nominando contestualmente l'Ufficiale inquirente, il generale Mauro D'Ubaldi". Il ministro ha proseguito sottolineando che oggi D'Ubaldi "ha notificato al generale di divisione Vannacci l'avvio dell'inchiesta formale (disciplinare) prevista dall'articolo 1377 del Codice dell'Ordinamento Militare". "Con lo stesso atto dell'1 dicembre - ha aggiunto - ho individuato l'eventuale ufficiale difensore d'ufficio, qualora il generale Vannacci non intenda avvalersi di un suo difensore di fiducia e/o di un avvocato del libero foro, come pure è sua facoltà".

"Vannacci avvicendato e non rimosso"

Crosetto precisa poi che Vannacci "era stato avvicendato, e non 'rimosso', come continuano a scrivere molti organi di stampa, nonostante le mille successive precisazioni, il 21 agosto 2023, per una esplicita decisione del capo di Stato Maggiore dell'Esercito. Al generale Vannacci, dirigente generale della Pubblica Amministrazione, è stato dunque assegnato un incarico adeguato al suo ruolo, nella sede di Roma, non essendoci, al momento, alcun provvedimento disciplinare nei suoi confronti. Con l'incarico di capo dello Stato Maggiore del Comando delle Forze operative terrestri, il generale di divisione Roberto Vannacci sarà il capo dello Staff in supporto al Comandante e al Vicecomandante del suddetto Comando. Il gen. Vannacci, già la settimana scorsa, il 28 novembre, aveva ricevuto l'ordine di trasferimento e ne era stato preavvisato il 22 novembre scorso. In quella stessa data, il generale Vannacci ha chiesto una licenza 'per motivi familiari', e non oggi, come hanno scritto alcuni organi di stampa. Questa fuga di notizie mi consente di ribadire la rigorosa necessità di riservatezza dell'inchiesta, prevista tra l'altro dall'art.1050 del Testo unico dell'Ordinamento Militare, necessità indispensabile in casi come questi. Ho trovato molto grave la fuga di notizie che ha anticipato anche il mio comunicato ufficiale e sono particolarmente amareggiato non soltanto di questo fatto, ma anche di tutte le illazioni che sono circolate da agosto ad oggi su questa vicenda".

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