Si tratta di un ordigno americano della Seconda guerra mondiale di circa 100 libbre, rinvenuto nell'ex convento di San Benedetto
Sono circa 12 mila i residenti evacuati oggi a Ferrara per consentire le operazioni di disinnesco di un ordigno bellico americano della Seconda guerra mondiale, rinvenuto nell'ex convento di San Benedetto, in corso Porta Po in centro a Ferrara. Si tratta di una bomba del peso di circa 100 libbre rimasto incastrato in una zona inusuale, al primo piano dell'ex convento, durante i bombardamenti alleati.
L'evacuazione
Chiusa questa mattina alle 8.45 la zona rossa, un cerchio attorno al luogo del ritrovamento con un raggio di 685 metri. La maggior parte dei ferraresi ha trovato una sistemazione in maniera autonoma: negli spazi della Fiera, dove è stato allestito un centro di accoglienza per 1600 residenti circa, sono arrivate solo circa 200 persone.
Il disinnesco
Per disinnescare l'ordigno sono al lavoro gli artificieri dell'ottavo reggimento guastatori paracadutisti 'Folgore'. E' stato utilizzato il macchinario "Swordfish", che emette un getto d'acqua mista a sabbia abrasiva ad altissima pressione (300 bar): così viene effettuato un taglio circolare senza fare scintille e senza produrre elevate temperature che rischierebbero di innescare la bomba. Una volta tagliata e separata la spoletta dal corpo bomba, è stata fatta brillare all'interno di una camera di contenimento appositamente predisposta. Il resto dell'ordigno è stato trasportato in una cava in località Casaglia, in via Melvin Jones, per essere fatto brillare in sicurezza. Completate le operazioni, la zona rossa è stata riaperta verso le 12,30, con circa tre ore di anticipo rispetto alle previsioni iniziali. Nel frattempo, per i pochi che si erano recati in Fiera, i volontari della protezione civile avevano preparato il pranzo, e prima ancora si era tenuta la messa per i fedeli e una tombolata.