Uccise la sorella a Genova, Alberto Scagni sequestrato e picchiato in carcere

Cronaca
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L'uomo è in carcere per l'omicidio della sorella Alice, il primo maggio 2022. Scagni, che già in passato era stato vittima di pestaggi in cella, ora è in ospedale in condizioni critiche, intubato e in coma farmacologico

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Alberto Scagni, colpevole di aver ucciso la sorella Alice il primo maggio 2022 a Genova e per questo detenuto nel carcere di Sanremo, è stato massacrato di botte in prigione. Artefici del pestaggio, avvenuto con sedie e sgabelli nella cella della sezione “detenuti protetti”, sono due detenuti di origine magrebina. Il magistrato di turno ha ordinato alla polizia penitenziaria l'intervento con l'utilizzo della forza e Scagni è stato salvato. I due detenuti sono stati arrestati per tentato omicidio e sequestro di persona. 

Cosa sappiamo

Secondo quanto appreso, i due detenuti erano completamente ubriachi e hanno devastato la cella prima di essere fermati dalla Penitenziaria. Detenuti nella sezione del padiglione Z riservata ai "detenuti protetti" (cioè coloro per i cui reati rischierebbero di essere malmenati dagli altri detenuti), i due sono reclusi perché condannati per violenza sessuale aggravata e si sarebbero ubriacati utilizzando l'alcol ottenuto con la macerazione della frutta. 

Alberto Scagni, l'uomo che il primo maggio dello scorso anno ha ucciso la sorella Alice sotto casa a Quinto, nel levante di Genova, al suo arrivo per l'udienza preliminare a porte chiuse presso il Tribunale. Genova, 04 aprile 2023. ANSA/LUCA ZENNARO

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Condizioni critiche: intubato in coma farmacologico

Alberto Scagni è stato trasferito nel pronto soccorso di un ospedale della provincia di Albenga in condizioni critiche. Ora è intubato e ricoverato in coma farmacologico nel reparto di Rianimazione dell'ospedale Borea di Sanremo. Al momento non sarebbe in pericolo di vita, ma in mattinata è stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico al naso che era fratturato. Inoltre ha riportato un politrauma, con lesioni soprattutto al volto e al collo. Non è la prima volta che l’uomo è vittima di un pestaggio in carcere. Scagni infatti era già stato picchiato quando si trovava a Genova Marassi e per questo trasferito nella struttura sanremese: in quel caso il detenuto che l'ha picchiato aveva trovato un ritaglio di giornale che riportava la condanna per l'omicidio della sorella. Non è escluso che, come la prima volta, Scagni sia stato massacrato di botte per il reato commesso anche se non si hanno conferme in tal senso. Secondo quanto appreso, nella colluttazione cui ha seguito l'arresto dei due un poliziotto ha riportato la frattura di due costole ed è stato refertato con 21 giorni di prognosi.

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