Liceali contro il minuto di silenzio nelle scuole per Giulia Cecchettin: "Facciamo rumore"

Cronaca
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Moltissimi studenti di Roma e Milano sono scesi nei cortili con chiavi e megafoni. In Senato il parlamentare Pd Sensi pubblica un video dell'iniziativa 

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Centinaia di studenti si sono radunati nei cortili di numerosi licei romani, manifestando in modo rumoroso in memoria di Giulia Cecchettin e di tutte le vittime di femminicidio, accogliendo l'appello della sorella della ragazza a fare rumore invece di osservare un minuto di silenzio. Presso istituti come il Manara, il Morgagni, l'Orazio, il Tasso, così come il Farnesina, il Virgilio, il Talete, il Mamiani e molti altri, gli studenti hanno espresso il loro dissenso nei confronti del minuto di silenzio proposto dal ministro Valditara. 

"Rumore per Giulia" anche al Senato

"Nelle aule, nei corridoi, diciamo no a un silenzio assordante. Bruciamo tutto. Fate rumore con ciò che potete", recita uno degli slogan. Con chiavi, megafoni, applausi, fischi e colpi sui banchi, gli studenti della Capitale si stanno mobilitando contro la "società patriarcale. Per Giulia, per tutte, bruciate tutto. Siamo il grido di chi non c'è più. Mai più vittime". Il "rumore" per Giulia Cecchettin arriva anche al Senato, nelle sale di Palazzo Giustiniani. Lo ha annunciato su X il senatore Filippo Sensi postando un video che immortala diverse ragazze e ragazzi che fanno rumore a Palazzo Giustiniani. Un'iniziativa "con la presidente e la ex presidente della Commissione Femminicidio (grazie Giusy Versace)", scrive Sensi.

 

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Un minuto di rumore per Giulia anche nei licei milanesi 

Dal Manzoni al Tenca, dal Vittorini al Carducci, sono tanti anche i licei milanesi che hanno dato vita alla protesta. "Per le sorelle uccise non basta il lutto" è il messaggio degli studenti del liceo classico Manzoni, che nel cortile della scuola hanno ricordato che "la notizia della morte di Giulia ci fa arrabbiare ma non ci stupisce più perché Giulia è una delle tante, una delle tante donne uccise da un bravo ragazzo di buona famiglia". "Tutto questo è inaccettabile, una morte ogni 72 ore è inaccettabile, parlatene in classe, con gli amici e i parenti, discutete sull'argomento, non state in silenzio. Vogliamo giustizia, vogliamo decostruzione, vogliamo rumore", l'appello degli studenti del liceo classico Carducci. In un altro classico, al Tito Livio gli studenti hanno deciso di dipingere di rosso una panchina nel cortile della scuola come simbolo contro la violenza sulle donne, mentre allo scientifico Vittorini è stata letta in ogni classe la poesia 'Se domani' di Cristina Torres-Caceres mentre gli studenti facevano rumore. Anche al Tenca, liceo di scienze umane, è stato riproposto l'invito della sorella di Giulia a "bruciare tutto" e studenti e studentesse hanno intonato cori 'Giulia Giulia' e alzato cartelli per ricordarla. Domani invece è previsto l'appuntamento lanciato dai collettivi studenteschi della Statale di Milano per un minuto di rumore davanti all'università "per un flash mob per ricordare Giulia, per dare forza alla sorella Elena e a tutte le persone a loro care. Invitiamo il mondo della formazione a partecipare, con un oggetto rumoroso e con un cartello da lasciare appeso sulle pareti della Statale, dove lasceremo una corona di alloro fuxia e una targa per ricordare Giulia e per tutti coloro che mancano tra noi". 

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