Il ministro dell'Interno, in occasione del Pon legalità 2014-2020 intitolato "Costruiamo legalità", ha assicurato che lo Stato farà la sua parte contrariamente a quanto emerso ieri nel processo che si sta celebrando nei confronti di tre scafisti del caicco naufragato
Il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, parlando con i giornalisti a margine della manifestazione conclusiva del Pon 2014-2021 in corso a Crotone e intitolata "Costruiamo legalità", ha commentato la richiesta di estromissione del Fondo garanzia delle vittime della strada citato come responsabile civile nel processo contro gli scafisti del caicco naufragato a Cutro il 26 febbraio causando la morte di 94 persone, dei quali 35 bambini, oltre ad una decina di dispersi. "Lo Stato non si gira assolutamente dall'altra parte - ha sottolineato - farà tutto quello che gli compete per indennizzare le vittime di questa drammatica tragica sciagura accaduta a febbraio". Secondo il capo del Viminae la richiesta, presentata dalla senatrice di Fratelli d'Italia Giulia Bongiorno che rappresenta la Consap dove è istituito il fondo di garanzia per le vittime, "è un dato formale, una di quelle eccezioni processuali che si fanno in contesti giudiziari, ma lo Stato non si volta dall'altra parte".
"Evento a Crotone per risposta data a tragedia Cutro"
Piatedosi ha poi ribadito che "la sicurezza è diritto di libertà e la intendiamo come prerogativa di forze ordine ed istituzioni che agiscono quando si rompono i meccanismi legali. Legalità è qualcosa di diverso e quando abbiamo pensato di cambiare il Pon sicurezza a legalità abbiamo pensato ad una affermazione di libertà che partisse dal basso". Il ministro ha spiegato alla platea dell'auditorium dell' Istituto Pertini, dove si è svolto l'evento, che l'iniziativa è stata organizzata a Crotone "per il valore simbolico della risposta di questa popolazione alla tragedia Cutro. Questo è un luogo dove colgo la tolleranza che è approccio umano che riguarda consapevolezza del problema fondato su millenni di cultura del rispetto degli uomini senza approcci ideologici. Potrei parlare così di tutta la Calabria".
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Il ministro: "La scuola primo baluardo di legalità"
Il ministro dell' iInterno, nel complimentarsi con gli studenti crotonesi, ha affermato che "nessuna società nasce incline a respingere i temi della legalità, ma ogni società deve essere aiutata a fare emergere i valori della legalità attraverso, come è scritto nei cartelli che sono stati preparati, il rispetto del patrimonio delle persone e delle leggi". Piantedosi, che ha evidenziato l'importanza di aver svolto la manifestazione in una scuola, "primo baluardo di legalità", ha paragonato la mafia al nazifascismo che "hanno in comune di vivere il rapporto tra persone non sul rispetto ma sulla violenza e prevaricazione". Agli studenti, che lo hanno avuto come ospite in una trasmissione della web radio della scuola Radioattiva.it, il ministro dell' interno ha detto: "Io sono stato coinvolto nel passaggio da Pon sicurezza a Pon legalità. Abbiamo voluto sottolineare le esigenze di sollecitare società ad affrontare problemi da basso. Chiudere qui in una scuola non è fine a se stesso perché dobbiamo valorizzare la cultura legalità nelle scuole. La società fuori di qui, cari ragazzi siete anche voi per ciò tutto quello che vivete qui dovete proiettarlo fuori".