Il celibato opzionale per i preti? “Che lo disponga, se lo riterrà opportuno, il mio successore. Certo, è chiaro che se uno lo vive male, il celibato è una tortura, diventa impossibile", dice il Pontefice in un libro-intervista in uscita oggi per Salani. E chiude sulle donne prete: "Quello del sacerdozio femminile è un problema teologico"
Papa Francesco dice no all'accesso delle donne al sacerdozio. E in merito al celibato dei preti spiega che “un Papa potrebbe disporre che diventi opzionale”, ma non sarà lui a farlo. Lo ha chiarito il Pontefice nel libro intervista in uscita oggi nelle librerie per le edizioni Salani “Non sei solo. Sfide, risposte, speranze”, realizzato nei mesi scorsi in Argentina dai giornalisti Francesca Ambrogetti, ex responsabile dell'Ansa nel Paese sudamericano, e Sergio Rubin del quotidiano El Clarin.
Celibato non obbligatorio? "Lo disponga il mio successore"
Il celibato opzionale e quindi non più obbligatorio per i preti? “Che lo disponga, se lo riterrà opportuno, il mio successore. Certo, è chiaro che se uno lo vive male, il celibato è una tortura, diventa impossibile. Ma non è meno vero che se uno lo vive con la fecondità del ministero che ha scelto, non solo è sopportabile, ma anche bellissimo. È ovvio che ci vuole la vocazione”, ha chiarito Papa Francesco. In ogni caso c’era nella Chiesa chi temeva che l’accesso di uomini sposati al sacerdozio aprisse le porte al celibato opzionale. Non è ancora giunto il momento di prenderlo in considerazione? ”Ognuno è libero di pensare quello che vuole, ma mi sembra siano due cose diverse. Il celibato, come ho già detto, è una questione disciplinare, il che implica che un Papa potrebbe disporre che diventi opzionale. Come lo è, infatti, nelle chiese di rito orientale. Ma anche gli orientali, pur essendo più religiosi, hanno problemi di divorzio. Inoltre, i sacerdoti anglicani sposati con figli che passano al cattolicesimo rimangono sacerdoti. Tuttavia, su questo punto, rispetto la tradizione della Chiesa d’Occidente. E come ho già segnalato, è un requisito che non ha a che vedere con gli abusi sessuali".
Il sacerdozio femminile, "un problema teologico"
Quello del sacerdozio femminile invece secondo il Papa “è un problema teologico”. Una donna non può accedere al sacerdozio “perché non le spetta il principio petrino, bensì quello mariano, che è più importante (…) Il fatto dunque che la donna non acceda alla vita ministeriale non è una privazione, perché il suo posto è molto più importante”. Una donna potrebbe diventare cardinale perché “il cardinalato non è collegato al sacramento dell’ordine, bensì alla funzione di consigliere del Papa”, spiega Francesco, ma “un cardinale può eleggere il Pontefice. E il papa viene scelto dai vescovi perché è vescovo di una diocesi, è vescovo di Roma. L’importante quindi è che gli elettori siano vescovi, non cardinali", continua il Pontefice. "Di fatto, potrei emettere un decreto che modifica i requisiti per entrare nel conclave e permettere di partecipare a un vescovo che non è cardinale. Dal punto di vista dogmatico non ci sarebbero problemi. Ma, chiaramente, se una donna non può accedere al sacerdozio, meno che meno potrà accedere all’episcopato”. Non manca chi crede che l’ordinazione delle donne potrebbe far avvicinare più persone alla Chiesa e il celibato opzionale permetterebbe di far fronte alla scarsità di sacerdoti. “Non condivido questi ragionamenti", è la replica del Papa. "I luterani ordinano le donne, ma la gente che va in chiesa è comunque poca. I loro sacerdoti possono sposarsi, ma nonostante questo non riescono a far crescere il numero di ministri. Il problema è culturale. Non dobbiamo essere ingenui e pensare che i cambiamenti programmatici ci porteranno la soluzione. Le mere riforme ecclesiastiche non servono a risolvere questioni di fondo. A servire sono piuttosto i cambiamenti paradigmatici".