Verona, donne vestite da tavolino alla serata di gala: è polemica

Cronaca
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È avvenuto durante la serata organizzata a Palazzo della Gran Guardia, nel centro storico cittadino, dai vertici del Consorzio Zai in occasione del 75esimo anniversario dell'ente che gestisce la zona industriale del capoluogo scaligero. "Un'oggettivazione della donna che alimenta una cultura misogina e patriarcale che, con grande impegno, stiamo cercando di eliminare", ha commentato la vicesindaca e assessora comunale alla Parità di genere, Barbara Bissoli

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Ragazze vestite con un costume da tavolino, sul quale venivano appoggiati bicchieri di champagne da portare in giro, per offrirli agli ospiti. È accaduto a Verona, durante una cena di gala, e la vicenda ha innescato una dura presa di posizione da parte dell'amministrazione comunale. L'occasione è stata una serata di gala organizzata a Palazzo della Gran Guardia, nel centro storico cittadino, dai vertici del Consorzio Zai, in occasione del 75esimo anniversario dell'ente che gestisce la zona industriale del capoluogo scaligero.

La vicesindaca: "Alimenta una cultura misogina e patriarcale"

Gli organizzatori della serata hanno pensato a una messinscena che mescolava costumi, luce e musica. C'era una sorta di "uomo farfalla" con ali punteggiate di luci, uno vestito con piccole tessere metalliche, donne sui trampoli con vesti bianche, un'esibizione del violinista Andrea Casta, luci soffuse e videoproiezioni sulle pareti. Ma alla vicesindaca e assessora comunale alla parità di genere, Barbara Bissoli, non sono sfuggite alcune ragazze agghindate con una sorta di gonna a cerchio rigido, a mo' di tavolino, usate per appoggiare i calici di vino. Così ha scritto al presidente del Consorzio Zai, Matteo Gasparato. "Un'oggettivazione della donna - l'ha definita Bissoli - che alimenta una cultura misogina e patriarcale che, con grande impegno, stiamo cercando di eliminare. Una scena irrispettosa, alla quale ci auguriamo di non dover più assistere. È nostra intenzione istituire un codice di condotta per gli enti collegati al Comune, nella direzione di tutelare la dignità di tutte e tutti, nonché di promuovere la cultura del rispetto e la parità di genere, soprattutto dove è messa a rischio da scelte inadeguate", conclude la lettera.

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Il costume indossato da una ragazza
Il costume indossato durante la serata - ©Ansa

Il caso in Gallura

Un episodioche ricorda quanto accaduto in Gallura, a Ferragosto, in un hotel di Golfo Aranci dove in una tavola imbandita a bordo piscina accanto ai pasticcini c'era, stesa sul tavolo, una "ragazza-vassoio" in costume da bagno, ricoperta completamente di cioccolato. L'episodio venne reso pubblico da un manager milanese in vacanza in Sardegna, che sui social lo aveva definito un "corpo femminile come oggetto". In quell'occasione, la catena alberghiera si scusò pubblicamente, riconoscendolo come "un avvenimento grave che non rappresenta in alcun modo i suoi valori. Ribadiamo il nostro impegno a perseguire i valori che dichiariamo e a diffonderli con maggiore vigore in ogni paese in cui operiamo, per scongiurare che situazioni simili si possano ancora verificare".

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