Napoli, fece esplodere auto con finanziere all'interno: arrestato dai carabinieri. VIDEO

Cronaca

Per l'uomo l'accusa è di tentato omicidio con l'aggravante della premeditazione, per aver confezionato, detenuto e portato in luogo pubblico un ordigno esplosivo improvvisato. La vittima dell'attentato, avvenuto a marzo, ne uscì fortunatamente illesa

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È accusato di aver messo un ordigno all'interno dell'auto di un ufficiale della Guardia di Finanza in servizio a Napoli, lo scorso 22 marzo, l'uomo raggiunto oggi da ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo e notificata dai carabinieri dei Nucleo Investigativo di Napoli. L'accusa è di tentato omicidio con l'aggravante della premeditazione, per aver confezionato, detenuto e portato in luogo pubblico un ordigno esplosivo improvvisato.

Ordigno artigianale a bordo dell'autovettura

L'ordinanza è giunta al termine di una complessa attività di indagine, avviata nel marzo 2023 a seguito del grave attentato dinamitardo subito a Bacoli. Il militare fu vittima di una violenta esplosione provocata da un ordigno artigianale posizionato a bordo dell'autovettura in quel momento in uso. L'ufficiale superiore della Guardia di Finanza era alla guida del veicolo quando fu azionato l'ordigno da parte dell'indagato, che si trovava presumibilmente a pochi metri dal luogo dell'esplosione.

La vittima dell'attentato uscita miracolosamente illesa

La vittima riuscì a uscire illesa dal proprio mezzo nonostante la violenta deflagrazione abbia distrutto completamente l'autovettura in pochi minuti e sebbene alcuni pezzi d'auto, anche di una certa consistenza, siano stati rinvenuti a oltre 60 metri dal luogo dell'esplosione, a testimonianza appunto della pericolosità dell'ordigno non convenzionale impiegato. Oltre all'arresto del presunto colpevole da parte dei militari del Nucleo Investigativo di Napoli, sempre su delega della Procura della Repubblica del capoluogo campano, sono state eseguite alcune perquisizioni personali domiciliari finalizzate sia a rafforzare l'impianto accusatorio contestato in questa fase preliminare, che a riscontrare eventuali elementi utili ai fini dell'individuazione dei potenziali mandanti.

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