Giulia Tramontano, Impagnatiello cercò di avvelenarla anche con cloroformio e ammoniaca

Cronaca
Ansa/IPA

Da mesi l'uomo stava tentando di avvelenare con del topicida la compagna 29enne incinta di 7 mesi, poi uccisa il 27 maggio con 37 coltellate. Ma sull’avvelenamento, emergono ora nuovi dettagli: l’uomo non avrebbe usato solo del topicida, ma anche altri prodotti

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Da mesi, almeno da dicembre, Alessandro Impagnatiello stava tentando di avvelenare con del topicida Giulia Tramontano, la compagna 29enne incinta di 7 mesi poi uccisa il 27 maggio con 37 coltellate. Ma sull’avvelenamento, emergono ora nuovi dettagli: l’uomo non avrebbe usato solo del topicida, ma anche ammoniaca e cloroformio.

Impagnatiello e l'uso del cloroformio

A svelare l’uso del topicida, è stata la consulenza autoptica depositata alla Procura di Milano che ha rivelato la presenza del veleno per topi sia nel "feto" che nel "sangue" della donna con un "incremento" della somministrazione "nell'ultimo mese e mezzo". Ma altri veleni sarebbero stati usati, secondo dettagli rivelati da La Repubblica ed emersi dalle chat di Giulia e dagli acquisti online di Impagnatiello. Il 16 febbraio, infatti, il barman ha acquistato via web una confezione di cloroformio stabilizzato con amilene. Prodotto che avrebbe fatto assumere a Giulia Tramontano almeno una volta, come testimonia un messaggio della ragazza al compagno: "Ho dormito molto male e mi sento drogata". L'uomo il cloroformio l'aveva ordinato sotto falso nome, usando quello di Andrea Valdi. Aveva saldato i 23 euro (più spese) con l’account di Paypal, registrato a suo nome. Ma alla ditta aveva fornito il suo alter ego e un’e-mail creata apposta e salvata sul telefono, con tanto di password. Impagnatiello ritirò poi il pacco alla Gls di Paderno Dugnano: il corriere, a Senago, del resto, non aveva trovato nessun Andrea Valdi.

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Inoltre, in un altro messaggio inviato alla madre il 9 dicembre 2022, dopo aver scoperto di essere incinta, Giulia scriveva: "L’acqua che abbiamo preso puzza terribilmente di ammoniaca". La donna, poi, aveva ascoltato il consiglio della madre: buttare via l'intera confezione.

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