Diverse attestazioni di solidarietà sono arrivate al sacerdote di Roma attivo nella lotta alla droga, dopo che ieri un uomo ha cercato di investirlo
Diverse attestazioni di solidarietà sono arrivate a Don Coluccia, dopo che ieri pomeriggio a Roma, in viale dell’Archeologia a Tor Bella Monaca, un uomo ha cercato di investirlo. A salvarlo un agente, che ha sparato colpendo l’aggressore. Nella Capitale don Coluccia rappresenta un simbolo della lotta allo spaccio e alla criminalità, dalle cui mani cerca ogni giorno di strappare i giovani con le sue iniziative, con i valori dello sport (a San Basilio ha infatti aperto una palestra della legalità) e con la sua testimonianza, per la quale vive da molti anni sotto scorta.
La solidarietà
Solidarietà e pieno sostegno sono stati manifestati dal ministro dell'Interno Matteo Piantedosi, che ha telefonato a don Coluccia e si è poi accertato delle condizioni dell’agente, ricoverato con vari traumi. Anche il sindaco Roberto Gualtieri ha telefonato al sacerdote: "L'ho chiamato per esprimergli la vicinanza di tutta Roma e augurare pronta guarigione all'agente di scorta ferito. Violenza e mafie vanno contrastate con ogni mezzo", ha dichiarato il sindaco della Capitale. “Don Antonio non è solo un prete antimafia, è un amico a cui esprimo tutta la mia solidarietà per l'impegno e la dedizione che mette nella sua lotta alla criminalità e alla droga. I suoi sforzi devono dare molto fastidio ai clan mafiosi che gestiscono lo spaccio a Tor Bella Monaca”, ha sottolineato in una nota il presidente del Municipio VI delle Torri Nicola Franco. Così anche il leader della Lega e vicepremier, Matteo Salvini: "Tutta la mia solidarietà e il mio appoggio a don Coluccia, uomo di Chiesa che combatte ogni tipo di droga per salvare ragazze e ragazzi. In bocca al lupo all’agente investito, tutto il mio disprezzo per l’infame criminale ferito".
"A nome della diocesi di Roma esprimo a don Antonio Coluccia e agli uomini della sua scorta piena solidarietà per quanto avvenuto ieri, 29 agosto, nel quartiere di Tor Bella Monaca" ha dichiarato anche il vescovo Baldo Reina, vicegerente del Vicariato di Roma. "Don Antonio ormai da diversi anni svolge il suo servizio pastorale mettendosi accanto ai giovani che vivono il disagio delle dipendenze da droghe, facendo sentire la sua voce contro coloro che continuano a seminare morte e a spacciare l'inganno - sottolinea mons. Reina -. Atti intimidatori come quello consumato ieri non scoraggeranno don Antonio nella sua delicata missione". Tuttavia, ha proseguito, "quanto accaduto, interpella in modo forte la comunità civile e l'impegno dei singoli credenti. È bene che da parte di tutti si alzi un grido coraggioso contro ogni scelta che minaccia la vita dei nostri ragazzi".