Violenza a Palermo, uno degli interrogati in lacrime: "Mi son rovinato la vita"

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Il più giovane degli accusati, ora 18enne da pochi giorni, dopo aver confessato è stato scarcerato per “resipiscenza” e mandato in comunità, ma la procuratrice per i minorenni ha annunciato il ricorso. Negli interrogatori dei giorni scorsi tre dei ragazzi accusati di violenza sessuale di gruppo si sono difesi sostenendo che la 19enne fosse consenziente

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L’orrore della violenza sessuale di gruppo avvenuta a Palermo nella notte fra il 6 e il 7 luglio ai danni di una ragazza di 19 anni è immortalato in un video, fondamentale per l’inchiesta perché è nelle mani degli inquirenti. Ma c’è un dettaglio che lo rende se possibile ancora più inquietante: sono tante le persone che cercano il filmato su Telegram. Oggi si sono svolti gli interrogatori di altri tre arrestati C. M., S. L. G. ed E. A.. Intanto il più giovane degli accusati, minorenne al momento del fatto e ora 18enne da pochi giorni, dopo aver confessato è stato scarcerato per “resipiscenza” (un termine che indica la consapevolezza del proprio errore e un ravvedimento) e mandato in comunità. Un provvedimento contro il quale la procuratrice per i minorenni Claudia Caramanna ha già annunciato ricorso.

Gli interrogatori

Se il 18enne ha confessato, pur cercando di sminuire il proprio ruolo, un altro si è avvalso della facoltà di non rispondere e gli altri - sono sette in tutto gli accusati di violenza sessuale di gruppo - cercano di difendersi sostenendo che la ragazza fosse consenziente, nonostante il video, alcuni messaggi trovati sui loro cellulari e le immagini delle telecamere di videosorveglianza in cui si vede la giovane, visibilmente ubriaca, sorretta e trascinata a forza verso la zona dove si sarebbe consumato lo stupro. Il tribunale dei Riesame, al quale tre di loro si sono rivolti attraverso i loro legali per chiedere la scarcerazione, ha confermato l'arresto per i primi due in attesa di pronunciarsi sugli altri. Solo per il minorenne, che frattanto ha compiuto 18 anni, il Gip ha disposto il trasferimento in una comunità. Venerdì scorso si sono tenute le udienze davanti al Tribunale del riesame per A. F. e G. D. T., ieri è toccato a C.B.. A. F. ha ribadito durante l'interrogatorio di aver ripreso il fatto con il cellulare ma di non aver fatto del male alla ragazza, gli altri sostengono che la 19enne sarebbe stata consenziente. G. D. T. ha anche dichiarato che sarebbe stata la vittima a portare il branco in una zona isolata del Foro Italico e che era consapevole di partecipare a un rapporto sessuale di gruppo perché avrebbe chiesto di deviare il percorso per non essere vista dal fidanzato, che lavora in un locale del centro storico. 

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Cosa hanno detto i ragazzi negli interrogatori di oggi

"Sono addolorato per ciò che è successo, chiedo scusa alla ragazza e alla sua famiglia. Sono tornato indietro insieme al ragazzo di 17 anni per aiutarla. Ma mi è stato detto che la ragazza era consenziente". In lacrime C.M., uno dei sette giovani indagati, davanti al gip. "Mi sono rovinato la vita. Mi era stato detto che la giovane era d'accordo - ha aggiunto - Ho anche una fidanzata e non avrei mai fatto una cosa simile. Io non conoscevo la ragazza, non l'avevo mai vista prima. Non ero in me quando è successo". In queste ultime ore su Tik Tok è stato aperto un profilo con il suo nome dove sono stati pubblicati sei video. In un altro interrogatorio, S.L.G, ha detto: "Dovevo andare via, non dovevo restare. Non mi sono reso conto di quello che stava accadendo". Il ragazzo sarebbe quello che, insieme ad A.F., ha filmato la scena con il cellulare. "Ho fatto una c***ata”, ammetto E.M, il terzo interrogato di oggi. "Nessuno di noi pensava si trattasse di una violenza - ha aggiunto - È stato un errore, un grave errore".

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