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Il generale Vannacci destituito dal comando dopo le polemiche sul suo libro contro i gay

Cronaca
©Ansa

È stato rimosso dalla guida dell'Istituto geografico militare di Firenze. Il provvedimento è arrivato con un dispaccio dello Stato Maggiore dell’Esercito. "Non mi aspettavo questo polverone. Non replicherò a decisioni che arrivano da una catena gerarchica. Lo farò nelle sedi opportune", ha commentato. "La decisione presa rientra nel codice dell'ordinamento militare", ha dichiarato su X il ministro della Difesa Crosetto

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Il Generale Roberto Vannacci è stato rimosso dalla guida dell'Istituto geografico militare di Firenze. La notizia è arrivata con un dispaccio dello Stato Maggiore dell’Esercito. Il provvedimento è stato preso dopo la pubblicazione del suo libro dai contenuti omofobi e sessisti. Dal 20 agosto, gli subentra un altro generale, Massimo Panizzi, che in passato è stato portavoce dell’ammiraglio Giampaolo Di Paola quando era ministro della Difesa del governo Monti. In un'intervista su Rete 4, commentando la rimozione dopo le polemiche sul contenuto del suo testo, Vannacci ha detto che "quando scrivevo questo libro sapevo che avrebbe dato da discutere ma sicuramente non mi aspettavo questo polverone. Non replicherò a decisioni che arrivano da una catena gerarchica. Lo farò nelle sedi opportune". "La Costituzione garantisce la libertà di parola. Da me nessuna istigazione all'odio. Io non mi sento di fare passi indietro, rivendico quanto ho scritto. Non uso mai parole volgari o triviali: esprimo liberamente i mie pensieri", ha aggiunto. Sul social X il ministro della Difesa Guido Crosetto ha dichiarato: "Girano voci incontrollate che parlano della destituzione (nel senso di allontanamento dalle forze armate) per il generale Vannacci. Ribadisco ciò che ho detto chiaramente: non esistono processi sommari fatti su social o media ma solo leggi e codice dell'ordinamento militare".

Vannacci trasferito

Vista la delicatezza della situazione, non è prevista alcuna cerimonia di avvicendamento con Massimo Panizzi. Vannacci viene trasferito a disposizione del Comando delle Forze operative terrestri, che ha sede a Roma. Secondo quanto anticipato dal giornalista Gabriele Carrer e che troverebbe conferme nel mondo militare, il Generale potrà restare di stanza a Firenze senza però avere, per il momento, ruoli direttivi. Come riporta Adnkronos, da lunedì Vannacci è trasferito in forza extra organica al Comfoter area territoriale "a disposizione del comandante area territoriale per incarichi vari". La scelta evita eventuali aperture di fascicoli disciplinari, che avrebbero dovuto prendere in esame eventuali violazioni dell’articolo 1472 del Codice dell’ordinamento militare (“Libertà di manifestazione del pensiero”) e quella dei doveri del militare attinenti al giuramento di fedeltà alla Repubblica Italiana.

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Le polemiche sul libro "Il mondo al contrario"

Il testo del Generale che ha scatenato le polemiche è "Il mondo al contrario" che sembra già un chiaro biglietto da visita su quanto poi viene messo nero su bianco. Idee provocatorie, prese di posizioni estreme in cui, sostanzialmente, si afferma che la società è schiava delle minoranze, delle lobby. Parlando di omosessuali e coppie gay il generale afferma: "Normali non lo siete, fatevene una ragione!". E ancora: "La normalità è l'eterosessualità. Se a voi tutto sembra normale, invece, è colpa delle trame delle lobby gay internazionali". Commentando la polemica sorta su queste affermazioni, l'autore del libro spiega che "la frase sugli omosessuali viene da uno, ovvero io, che è scappato tutta la vita dalla normalità: per questo dico che sono a fianco degli omosessuali nella caratteristica di essere al di fuori della normalità. Nel libro spiego che l'anormalità non è migliore o peggiore, non è buona o cattiva". In oltre trecento pagine, Vannacci snocciola una serie di giudizi omofobi e prese di posizioni contro femminismo, migranti e ambientalismo. Concetti espressi senza mezzi termini, in modo crudo e diretto. Pagine che, come prevedibile, non sono passate inosservate: i primi ad occuparsi del libro shock sono stati i siti specializzati in temi militari e Difesa. Sia l'Esercito che il ministro della Difesa Guido Crosetto hanno "preso le distanze" dai contenuti del testo , con quest'ultimo che aveva annunciato un'azione disciplinare.

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