È quanto accaduto nella giornata di ieri, 13 agosto, presso il bagno Lanterna di Trieste, meglio conosciuto come "Pedocin", l’ultimo stabilimento balneare in Italia in cui la spiaggia e il mare sono divisi in base ai sessi, metà per gli uomini e metà per le donne. Lo riporta "Il Piccolo"
Una decisa protesta contro un gruppo di donne musulmane che desiderava fare il bagno in acqua vestite. È quanto accaduto nella giornata di ieri, 13 agosto, presso il bagno Lanterna di Trieste, meglio conosciuto come "Pedocin", l’ultimo stabilimento balneare in Italia in cui la spiaggia e il mare sono divisi in base ai sessi, metà per gli uomini e metà per le donne.
Cosa è successo
Il gruppo di donne, ovviamente nella sezione femminile della spiaggia, stava per entrare in acqua, quando sono insorte alcune bagnanti lì presenti che hanno inscenato una vera e propria protesta: "Qui vestite il bagno non ve lo fate" è stato il messaggio. A quel punto, come riporta “Il Piccolo” di Trieste, gli addetti alla sicurezza dello stabilimento sono intervenuti per tentare di riportare la calma. Chi protestava, è stato riportato, ha parlato di un "problema di pulizia: con quegli abiti se ne sono andati in giro ovunque, non è igienico", ha spiegato una delle voci in protesta.
L’intervento del sindaco di Trieste
Altre bagnanti del "Padocin", vista la situazione creatasi, sono intervenute in difesa del gruppo di donne musulmane, facendo riferimento esplicito al "diritto costituzionale di fare bagno come si vuole" e alla libertà di professare la propria religione. Le donne musulmane, intimorite dal dibattito, hanno quindi chiesto spiegazioni ai proprietari dello stabilimento, cercando di capire quali fosse il regolamento. Lo stabilimento che, come detto, propone un muro tra uomini e donne, non prevede però una casistica nella quale le "donne vogliono fare il bagno vestite". Secondo il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza "chi arriva qui deve rispettare le nostre abitudini". E ha aggiunto: "Una triestina può andare in bikini in Arabia? No, non può farlo. Quando si arriva in un Paese ci si dovrebbe adeguare non solo alle leggi, ma anche alle abitudini e alle tradizioni del luogo: è il minimo che possiamo pretendere da chi arriva qui da noi".
La sindaca di Monfalcone: "Provvedimento contro bagni in burkini"
Sul tema, ecco poi il commento della sindaca di Monfalcone, Anna Maria Cisint. "Stiamo lavorando per la costruzione di un provvedimento adeguato che vieti il bagno in mare vestiti, con il burkini o comunque coperte. Siamo persone serie, entro ottobre sarò pronta con un provvedimento". Queste le parole della prima cittadina del comune in provincia di Gorizia che già in passato aveva inviato una lettera aperta alla comunità musulmana in cui invitava a non fare il bagno con i vestiti.