Alluvione Emilia Romagna, i sindaci a Sky TG24: "C'è bisogno di risposte"

Cronaca

Iprimi cittadini di Forlì, Ravenna e Faenza hanno parlato a Sky TG24 della situazione attuale delle loro città e di quello di cui c'è bisogno per la ricostruzione

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Chiedono risposte e risorse i sindaci di Forlì, Ravenna e Faenza dopo le polemiche tra il presidente della Regione e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni sui fondi per la ricostruzione delle zone coinvolte dall'alluvione che ha colpito l'Emilia Romagna a maggio. Per i primi cittadini c'è bisogno di "certezze", non di polemiche, e di una "coesione fra Governo, Regione, enti locali".

Sindaco di Forlì: "Abbiamo bisogno di mettere in sicurezza il territorio"

Il primo cittadino di Forlì, Gian Luca Zattini, ha spiegato a Sky TG24 quale sia la situazione nella sua città a tre mesi dall'alluvione: "La situazione sta lentamente migliorando. I cittadini stanno, in maniera abbastanza lenta e autonoma, recuperando le proprie abitazioni però siamo ancora in alto mare. Ci sono ancora situazioni gravissime nel campo agricolo, nel campo delle nostre famiglie. C'è bisogno perlomeno di certezze quindi in questa fase quello di cui non abbiamo bisogno son tutte le polemiche che sentiamo. Noi abbiamo bisogno di una coesione fra Governo, Regione, enti locali."
Proprio sulle polemiche che riguardano i fondi il sindaco ha specificato che "i fondi stanno arrivando, i 3.000 euro che poi diventeranno 5.000 per le famiglie. Noi abbiamo avuto ampie rassicurazioni, come comuni, di avere il ristoro delle somme urgenti. Ovviamente per i cittadini c'è bisogno di ulteriori risposte, questo è naturale. Il nostro obiettivo deve essere quello di stimolare il Generale Figliuolo, stimolare il Governo, stimolare la Regione".
Zattini ha poi sottolineato che "noi venivamo da una situazione di fiumi veramente disastrosa, una gestione non corretta di quelli che erano i corsi d'acqua che erano diventati praticamente delle giungle. Ecco noi abbiamo bisogno di mettere in sicurezza il territorio e poi pensare seriamente come iniziare a dare ristori veri, ristori importanti alle famiglie, alcune delle quali sono veramente uscite di casa con le mutande e quindi hanno bisogno di risposte rapide".

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Sindaco di Ravenna: "Nessuna polemica, però le risposte ci devono essere"

A Sky TG24 il sindaco di Ravenna, Michele De Pascale, ha riferito che attualmente "noi stiamo procedendo con grande intensità e con grande celerità a realizzare quelle opere pubbliche che servono per ripristinare il territorio, sia che siano argini, sia che siano strade di montagna franate. Quelli che mancano completamente sono i fondi per gli indennizzi ai cittadini e alle imprese e questo è il grido d'allarme che abbiamo lanciato alla presidente Meloni".
Per il primo cittadino il feedback ricevuto è stato una "risposta polemica che annuncia 4 miliardi e mezzo che nessuno ha visto sul territorio. Abbiamo bisogno di parlare il linguaggio della verità. I soldi per gli indennizzi non ci sono, non ci sono nemmeno i moduli a oggi per poter presentare i danni e su questo abbiamo scritto una lettera con tutti gli ordini professionali della provincia di Ravenna. Quindi nessuna polemica, però le risposte ci devono essere. E se le risposte non ci sono, il compito di un sindaco è anche quello di alzare la voce."
Sulle polemiche tra Governo e regione De Pascale ha detto che "io alla presidente Meloni do una responsabilità, quella di non occuparsi direttamente di questa vicenda. Capisco che abbia tante cose da fare, ma davanti a un'emergenza che è stata definita la terza più grave del mondo nel 2023 serve il suo impegno diretto". Secondo il primo cittadino la questione è stata "affidata ad alcuni collaboratori che temo le stiano dando un quadro completamente distorto sia sulla reale situazione in Romagna, come le foto dove si canta, i video dove si canta Romagna mia spalando, l'allegria, la resilienza di romagnoli, non è così. Ci sono famiglie e imprese disperate, e dall'altra sull'efficacia delle misure del Governo. Io posso anche capirla, se chi si occupa di questo per lei le racconta che sta funzionando tutto lei probabilmente ci crede, ma non è assolutamente così".

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Sindaco di Faenza: "C'è rabbia e preoccupazione"

"C'è rabbia e preoccupazione perché dopo 80 giorni non abbiamo la sicurezza che il Governo abbia chiara qual è lo stato della situazione. Noi abbiamo lavorato e abbiamo lavorato tanto, abbiamo riconquistato tanti pezzi di città, ma questo non è sufficiente", ha detto il sindaco di Faenza, Massimo Isola, a Sky TG24 aggiungendo che "la premier e i rappresentanti del Governo 80 giorni fa sono venuti a Faenza, in Romagna, per pochissimi minuti poi non si è visto più nessuno. Nel frattempo abbiamo lavorato, siamo arrivati a un punto importante e a questo punto c'è bisogno del Governo, c'è bisogno dello Stato".
Il sindaco ha affermato che "non possiamo più aspettare, di risorse pubbliche non ne sono arrivate. Nel frattempo gli enti pubblici, gli enti locali, hanno fatto investimenti importanti, i cittadini vorrebbero ricostruire le loro case e la loro abitazione e le imprese, vorrebbero ripartire, ma per fare questo ci sono bisogno di sicurezze, quelle che non abbiamo."

Per quanto riguarda le polemiche Isola ha spiegato che "l'impressione è di essere trasportati in un dibattito politico che non ci interessa. I nostri cittadini hanno bisogno di risorse certe, di tempi, di sicurezza, quelli che non stanno arrivando dal Governo. Il resto è un dibattito che non ci appartiene". La richiesta del sindaco è che "il Commissario venga sul territorio, nel senso che metta radici, sia insieme a noi, ci aiuti ad affrontare le emergenze degli argini, del sistema fognario, le risorse per i privati, compilare e costruire domande per i nostri cittadini che non sanno neanche ancora come fare le perizie per le loro abitazioni. Siamo in un tempo sbagliato, abbiamo bisogno di accelerazione, abbiamo bisogno di presenza concreta e reale dello Stato. Lo Stato e devi stare in mezzo a noi, tutte le mattine, per rimboccarsi le maniche insieme a noi e ricostruire la Romagna".

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