Indagini sulla morte di Luca Ruffino, l'autopsia: non aveva malattie gravi

Cronaca

L'esame è stato svolto nell'ambito dell'inchiesta per istigazione al suicidio aperta dalla procura dopo che il presidente di Visibilia Editore si è tolto la vita con un colpo di pistola

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Dai primi rilievi dell'autopsia eseguita oggi sul corpo di Luca Ruffino, il presidente di Visibilia Editore che si è tolto la vita sabato sera con un colpo di pistola mentre si trovava nella sua abitazione, non sarebbero emerse evidenze di gravi malattie. È quanto si apprende da fonti giudiziarie.

L'autopsia

L'autopsia sul corpo di Ruffino si è svolta oggi all'istituto di medicina legale di Milano. La famiglia, assistita dall'avvocato Fabio Re Ferrè, non ha nominato un proprio consulente. Uno degli aspetti che dovrà accertare l'esame, effettuato nell'ambito dell'inchiesta per istigazione al suicidio, era proprio l'eventuale presenza di malattie gravi.

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Chi era Ruffino

Ruffino era un manager d'esperienza, con un passato, tra le altre cose, nel Cda di FerrovieNord, Fiera Milano e Milano Serravalle Engeenering. Ma soprattutto una grande capacità nella gestione dei condomini. Tanto che aveva fondato Sif Italia, società quotata a Euronext Growth Milano, diventando in Italia il primo amministratore di condominio ad avere uno studio di amministrazione condominiale quotato in borsa. Era subentrato nella società di Daniela Santanchè nell'ottobre del 2022, rilevando le quote della senatrice di Fdi. Ruffino non è mai stato indagato e non sarebbe mai stato sentito dai pm nell'ambito dell'inchiesta in corso su Visibilia. Secondo quanto emerso, Ruffino non aveva problemi economici.

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