Lupi, via libera ad abbattimento dal Tar di Trento: respinto ricorso animalisti

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Il giudice ha respinto, con tre distinti decreti, le richieste di sospensione cautelare dell'ordinanza per eliminare due esemplari presentate dai legali delle associazioni animaliste Enpa, Oipa, Leidaa, Lav, Wwf e Leal. La camera di consiglio è fissata per il 14 settembre

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Il presidente del Tar di Trento Fulvio Rocco ha respinto, con tre decreti distinti, le richieste di sospensione cautelare dell'ordinanza di abbattimento di due esemplari di lupo sul versante trentino dei Monti Lessini emanata dal presidente della Provincia di Trento Maurizio Fugatti. Le istanze erano state presentate dai legali delle associazioni animaliste Enpa, Oipa, Leidaa, Lav, Wwf e Leal, in attesa della camera di consiglio in merito all'impugnazione del provvedimento. 

Il giudice: "Uccisione di due lupi non compromette specie"

Nelle motivazioni, il giudice amministrativo ha rilevato che "il prelievo mediante uccisione di soli due individui nell'ambito del branco per certo non compromette la complessiva integrità della specie animale tutelata con riguardo alla sua consistenza numerica non solo nell'intero territorio italiano e del Trentino ma anche nella stessa area geografica della Lessinia (dove sono attualmente presenti almeno 30 esemplari di lupo)". Nella decisione si ribadisce inoltre la distinzione tra la specie dell'orso bruno, la cui "gradualità della misura adottata in deroga al regime normativo di tutela attiene ad individui che vivono ed agiscono isolatamente", e il lupo, per la cui specie "le misure di deroga non possono che essere applicate al branco". Il giudice ha confermato la trattazione in sede collegiale dell'incidente cautelare del provvedimento impugnato. La camera di consiglio è fissata per il prossimo 14 settembre.

Schuler:"In Alto Adige la situazione diventa sempre più critica" 

Intanto, l'assessore all'Agricoltura e foreste della Provincia di Bolzano Arnold Schuler, commentando i dati sulla presenza del lupo in Alto Adige, ha sottolineanto: "La situazione diventa sempre più critica e in ogni caso dobbiamo trovare una soluzione, una delle quali può essere una misura di prelievo". Le statistiche, infatti parlano di 56 animali predati nel 2018, aumentati di anno in anno fino ai 517 del 2022 ed ai 145 dei primi sette mesi del 2023: è il dato che meglio descrive l'evoluzione della popolazione di lupi in provincia di Bolzano, più che il numero dei predatori accertati - che lo scorso anno erano più di 50 - che è sempre il risultato di una stima. "A differenza che in Trentino - ha spiegato Schuler - in Alto Adige non abbiamo branchi, più stabili e legati ad un territorio, ma lupi singoli o in gruppi di due o tre che si muovono molto". Su questa base, la giunta ha approvato il regolamento di esecuzione della legge provinciale del 13 giugno scorso su "Aree di pascolo protette e misure per il prelievo di lupi", con cui si stabiliscono i criteri e le condizioni che rendono possibile il prelievo di esemplari problematici. Questi fanno riferimento alla gravità del danno provocato, allo stato di conservazione della popolazione di lupi (per la quale, ha sottolineato Schuler, l'Ispra concorda nel prendere a riferimento il territorio regionale) ed alla possibilità di alternative valide, quali misure di protezione. A questo proposito, il regolamento stabilisce anche a quali condizioni tali misure (reti di protezione, presenza continua dei pastori e di cani da guardia) siano ragionevoli e possibili.

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