Firenze, arrestato zio di Kata per racket affitti nell'ex hotel Astor. Perquisiti genitori

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L’uomo - insieme ad altri tre peruviani - è stato raggiunto dalla misura cautelare con le accuse di estorsione e rapina, minacce, tentato omicidio e lesioni gravi ai danni di altri occupanti dello stabile. Fra gli episodi il pestaggio di una coppia di connazionali con una mazza da baseball e le violenze che avrebbero spinto un uomo a lasciarsi cadere nel vuoto da una finestra per paura di essere ucciso. Gip: clima di terrore in hotel occupato. Perquisiti i genitori di Kata: prese memorie dai telefoni

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Quattro persone sono state arrestate per il racket degli affitti nell'ex hotel Astor di via Maragliano a Firenze, da cui lo scorso 10 giugno è scomparsa Kataleya Alvarez. Fra loro anche lo zio materno della bambina, l’ultimo ad averla vista prima che sparisse secondo le ricostruzioni disponibili finora. Le accuse - scaturite dal percorso di indagine per ritrovare la bimba - sono di estorsione, tentativi di estorsione e rapina, minacce, ma anche tentato omicidio e lesioni gravi, tra il novembre 2022 e il maggio 2023, ai danni di altri occupanti dello stabile. Lo scorso 17 giugno, una settimana dopo la scomparsa della bambina, l'hotel Astor è stato sgomberato

Le accuse

I reati di cui sono accusati i quattro, tutti peruviani, destinatari della misura cautelare in carcere sarebbero maturati in una illegittima attività di compravendita del “diritto di occupare” le stanze chiedendo una tangente, “l'affitto” da 600 a 700 euro. L'ordinanza che applica le misure ricostruisce anche un particolare episodio del 28 maggio scorso quando i quattro indagati, ora arrestati, hanno minacciato e picchiato con una mazza da baseball una coppia di connazionali peruviani che occupava una stanza e poi compiuto violenze nei confronti di altri che erano nella stanza accanto: qui un uomo, temendo di essere ucciso, si lasciò cadere nel vuoto dalla finestra sulla strada, rimanendo gravemente ferito. Gli arresti sono stati eseguiti da una cinquantina di poliziotti. Inoltre i carabinieri hanno eseguito una decina di perquisizioni nei confronti di altri peruviani, fra cui parenti della bambina scomparsa, e di altre persone come terzi non indagati. Tra i perquisiti anche i genitori di Kata, Miguel Angel Ramon Chicllo Romero e Kathrina Alvarez, nell'ambito delle indagini per trovare la bimba. Secondo quanto viene ricostruito, gli inquirenti hanno incaricato gli investigatori dell'Arma di un'attività specifica, ossia fare 'copia forense' delle memorie dei loro telefoni cellulari, soprattutto riguardo a attività sui social network, ed è servito un atto di perquisizione.

Gip: clima di terrore in hotel occupato

I quattro arrestati nell'ambito dell'inchiesta della Dia in cui è finito in carcere lo zio di Kata avrebbero agito "creando letteralmente un clima di terrore nelle vittime delle violenze" cioè gli occupanti dell'ex hotel Astor. Lo scrive il gip Angelo Antonio Pezzuti nell'ordinanza di custodia cautelare. "Non va trascurata l'utilizzazione di mazze o di sbarre per picchiare i malcapitati - si legge nel provvedimento - e per sfondare le porte delle camere, il tutto mentre pronunciavano minacce di morte". Per comprendere la "pericolosita'" degli indagati "va rilevato che non hanno cessato nelle loro condotte e anzi le hanno incrementate benché prima del 28 maggio (giorno del raid punitivo, ndr) e successivamente nel corso della stessa aggressione più di una vittima abbia invocato l'intervento delle forze dell'ordine. Peraltro la polizia e i carabinieri erano intervenuti prima del 28 maggio".

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