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Andrea Purgatori, chiusa la camera ardente. Venerdì i funerali

Cronaca
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L’Italia dà gli ultimi saluti al giornalista scomparso la scorsa settimana all’età di 70 anni. Intanto emergono nuovi dettagli sulle cause della sua morte: l’autopsia effettuata sul corpo del reporter, a cui era stato diagnosticato un tumore ai polmoni tre mesi fa, ha evidenziato anche problemi cardiopolmonari

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L’Italia dà gli ultimi saluti ad Andrea Purgatori, scomparso la scorsa settimana all’età di 70 anni. La camera ardente presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio, a Roma, è rimasta aperta oggi dalle 15 alle 19. Davanti un cuore di rose bianche con un angolo rosso, una foto in bianco e nero del giornalista e un cuscino di rose rosse sono state posizionate alla base e sopra il feretro del giornalista. Nella parte riservata alla famiglia si sono riuniti i figli Victoria, Edoardo e Ludovico insieme all'ex moglie del giornalista, Nicole Schmitz, la compagna Erica Dall'Ara e l'assessore alla Cultura di Roma Capitale Miguel Gotor che ha accolto con i famigliari di Purgatori il feretro. Tanti i lettori delle sue inchieste e i telespettatori dei suoi programmi, insieme ad amici, colleghi e protagonisti del mondo della politica e della società. Fra gli altri Enrico Mentana, il direttore di LA7 Andrea Salerno, il presidente dell'Odg Carlo Bartoli, Pietro Orlandi, il vicepresidente della Camera Giorgio Mulè, Francesco Rutelli e Barbara Palombelli, Marco Pontecorvo, Giulio Scarpati, Walter Verini, Nicola Fratoianni, Marco Travaglio, Antonio Padellaro e Roberto Scarpinato. Domani, alle 10, ci saranno invece i funerali nella Basilica Santa Maria in Montesanto, la Chiesa degli artisti a Piazza del Popolo. Intanto emergono nuovi dettagli sulle cause della sua morte: l’autopsia effettuata sul corpo del reporter, a cui era stato diagnosticato un tumore ai polmoni tre mesi fa, ha evidenziato anche problemi cardiopolmonari.

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Gotor: "Questo è un abbraccio di Roma"

"Questo è un abbraccio di Roma che viene fatto all'uomo, io lo conoscevo personalmente, ne ricordo il garbo e l'ironia. Poi naturalmente è un omaggio che viene fatto al professionista. È stato uno dei più importanti giornalisti che hanno fatto inchieste in questo Paese, a partire dal caso Moro, Ustica, la vicenda Orlandi. In ognuna ha messo un metodo, praticare sempre il dubbio e domande scomode che ha portato sulle prime pagine dei più importanti quotidiani", ha detto l'assessore alla Cultura di Roma Capitale, Miguel Gotor, alla camera ardente.

Bartoli: "Purgatori un uomo speciale e un grande professionista"

"Andrea era una persona speciale, un grandissimo professionista, di grandissima umanità. Ha sempre messo la sua fama e la sua immagine a servizio colleghi. Una delle ultime volte in cui ci siamo visti è stata alla Mostra di Venezia a manifestare per Julian Assange, un segno della sua enorme sensibilità di giornalista e di uomo. Lascia un grande vuoto", ha detto all'Ansa il presidente dell'Ordine dei giornalisti, Carlo Bartoli, alla camera ardente per Andrea Purgatori.

Rutelli: "La battaglia di Purgatori per la verità e la libertà"

"Andrea era inesauribile in idee, creatività, a partire dalle battaglie civili, che abbiamo fatto insieme da ragazzi fino alle attività più recenti a difesa degli autori con la Siae. Non era solo un amico, che ho avuto qui in Campidoglio la gioia di sposare da sindaco, ma era una persona presa dalla battaglia per la verità e la libertà", ha detto il presidente dell'Anica Francesco Rutelli, che con la moglie Barbara Palombelli ha reso omaggio ad Andrea Purgatori nella camera ardente per il giornalista. "Lui era capace anche di interpretare anche uno psichiatra, con aria molto seria, come ha fatto in un film recente, Era Ora - aggiunge l'ex sindaco di Roma - aveva una versatilità umana, civile, politica, ma soprattutto da giornalista d'inchiesta che ci mancherà. Con la sua vitalità avrebbe potuto continuare per tanti anni, è morto troppo giovane". Barbara Palombelli ricorda: "Abbiamo passato una vita insieme, prima al Corriere, l'estate al mare coi bambini, poi la televisione. Andrea ha messo il gioco nella sua vita. Io ricordo solo divertimento, battute, sorrisi, anche quando combatteva la sua battaglia per Ustica, anche contro il giornale. Ha tenuto duro contro tutti. Il muro di gomma eravamo anche tutti noi che gli dicevamo 'Andrea basta', ma lui ha tenuto veramente ferma la barra. Poi si è reinventato mille volte. Ci mancherà tantissimo, aveva molte cose belle da fare".

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Le indagini per omicidio colposo

Soltanto tra qualche settimana si avrà però un quadro completo su quelle che erano le condizioni di salute di Purgatori prima della morte, quando saranno disponibili anche i risultati della tac, dei prelievi e di altri esami effettuati, anche per verificare l'eventuale presenza di infezioni. Sulla scomparsa del giornalista indaga la Procura di Roma: i pm hanno aperto un fascicolo per omicidio colposo che vede indagati due medici della clinica romana Pio XI, una delle strutture dove Purgatori era stato in cura. Gli inquirenti si sono mossi dopo la denuncia dei familiari del reporter, secondo cui potrebbe esserci stato qualche errore nella diagnosi della sua malattia e di conseguenza anche nelle cure ricevute. La stessa clinica Pio XI ha comunque precisato che Purgatori nella struttura "ha svolto solo accertamenti di diagnostica per immagini e una biopsia".

Uno spazio per Purgatori nel museo per la memoria di Ustica

Si pensa intanto di dedicare uno spazio a Purgatori nel museo per la memoria di Ustica. Ad avanzare la proposta, presentata al sindaco e al Comune di Bologna, è stata Daria Bonfietti, presidente dell'associazione dei parenti delle vittime della strage, dove persero la vita 81 persone il 27 giugno 1980 a bordo di un Dc9. Purgatori ha dedicato buona parte della sua carriera al caso di Ustica: "C'è un legame profondo tra la sua esperienza umana e giornalistica e la strage di Ustica, che impone di ricordarlo proprio vicino a quel relitto del Dc9 Itavia che in tanti anni ha descritto chiedendo giustizia", ha detto Bonfietti.

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