Il format 'Insider, faccia a faccia con il crimine' dello scrittore e giornalista napoletano sarebbe dovuto andare in onda su Rai 3 il prossimo novembre, così Sergio: "Una scelta aziendale, non politica, non è TeleMeloni", la replica di Saviano: "Decisione chiaramente politica", insorge Schlein: "Poi si offendono quando dici che hanno un problema col dissenso e che non prendono sul serio il contrasto alle mafie"
Il programma ideato e condotta da Roberto Saviano 'Insider, faccia a faccia con il crimine', di cui si erano già registrate quattro puntate, non andrà in onda a novembre sui palinsesti Rai come iniziamente previsto. Una decisione che ha scatenato una serie di polemiche, con le parole di Roberto Sergio, amministratore delegato Rai, che in un'intervista a Il Messaggero spiega questa decisione come: "Una scelta aziendale, non politica. Siamo un'azienda, mai come questa volta, equilibrata e pluralista. Sono stato nominato dal consiglio dei ministri presieduto da Giorgia Meloni su indicazione del titolare del Mef, Giancarlo Giorgetti - ha detto ancora Sergio - se questo significa che il mio essere stato ed essere tuttora legato ai valori democratico-cristiani sparisce, e il tutto viene soppiantato dall'etichetta TeleMeloni, evidentemente c'è qualcosa che non va in chi adotta questo approccio. La politica la incontro ma non mi faccio condizionare nelle scelte aziendali. Non sono di parte, sono al servizio dell'azienda e del Paese".
Saviano: "In Rai non c'è più spazio per fare Antimafia"
Non tarda ad arrivare la replica di Roberto Saviano: "È chiaramente una decisione politica. Hanno elaborato un codice etico che risponde ai desiderata di chi (Salvini, ndr) nel 2015 scriveva: cedo due Mattarella per mezzo Putin. "Avevamo quattro puntate già registrate - sottolinea lo scrittore -a Insider stiamo lavorando da oltre un anno. Non solo io, ma una redazione composta perlopiù da donne e coordinata da una donna. Abbiamo parlato di Don Peppe Diana, sacerdote ucciso dal clan dei casalesi, dei collaboratori di giustizia che hanno permesso di svelare importanti rapporti tra mafia e politica e tra mafia e imprenditoria e dei giornalisti perseguitati, tra loro Rosaria Capacchione ed Enzo Palmesano. Quest'ultimo è stato parte della storia di Alleanza Nazionale, poi allontanato per il suo impegno antimafia, non in linea con il nuovo corso". Portare il programma in un altro spazio? "Impossibile, appartiene alla Rai, dove non c'è più spazio per fare antimafia". Poi sulle analogie con il caso Facci: "Lui ha attaccato una persona inerme per difendere il potere. Io ho attaccato il potere. Non vedo molti punti di contatto". Sul leader della Lega Salvini: "Ho definito Salvini 'Ministro della Mala Vita' prendendo in prestito questa definizione da Gaetano Salvemini. Ministro della Mala Vita è chi sfrutta un territorio per fini elettorali, ma tiene ai margini del dibattito i veri problemi che su quel territorio insistono. Matteo Salvini andò a Rosarno, terra di 'ndrangheta, e disse che il problema di Rosarno sono le baraccopoli e prometteva ruspe. Tra chi ascoltava il suo comizio c'erano persone vicine ai Pesce-Bellocco, nemmeno un riferimento alla 'ndrangheta. Credo che dal paragone con Giovanni Giolitti, che Gaetano Salvemini definì appunto 'Ministro della Mala Vita' nel suo omonimo libro, Matteo Salvini abbia solo da guadagnare. Mettere alla gogna il percorso di Don Ciotti è un regalo alle mafie e che questo avvenga nelle stesse ore in cui si cancella in Rai una trasmissione antimafia dovrebbe far riflettere". Si considera un epurato? "È una brutta parola - continua Saviano -, se io sono un epurato questo governo e questa Rai godono di pessima salute".
Schlein: "Non accettano il dissenso"
Non tardano ad arrivare le reazioni della politica, con la leader dell'opposizione Elly Schlein che attraverso una nota dichiara: "Quindi ricapitolando nel giro di due giorni, mentre noi ci battiamo per il salario minimo, il governo Meloni riesce ad attaccare Don Ciotti da sempre impegnato nel contrasto alla criminalità organizzata e cancellare quattro puntate di Insider (già registrate) contro le mafie di Roberto Saviano come vendetta perché è saltata la striscia di Facci. Ma come si fa? Poi si offendono quando dici che hanno un problema col dissenso e che non prendono sul serio il contrasto alle mafie. Ci mancava pure il senatore di FdI che propone di impedire al fisco di fare appello contro gli evasori. Il Paese al contrario". Dure anche le parole del giornalista Sandro Ruotolo che twitta: "Lega e Fratelli d'Italia hanno ottenuto che Roberto Saviano non andasse in nda in Rai paragonando la sua definizione di Matteo Salvini ministro della Mala Vita al caso Facci che nulla c'entra. Questa meloniana sarà una Rai sempre più povera. Io sto con Roberto Saviano".