L’attivista, arrestato in Egitto nel 2020, è atterrato nel pomeriggio a Malpensa e in serata ha tenuto una conferenza stampa all’Alma Mater: gli è stata consegnata la pergamena di laurea. “Ringrazio autorità, Ong e la presidente del Consiglio. Bologna è mia seconda casa, il vostro sostegno visto al Cairo. Voglio continuare a combattere per i diritti di tutti”. E chiede giustizia per Giulio Regeni. "È il giorno più importante della mia vita", aveva detto in aeroporto
L'università sui social: "Ben arrivato Patrick"
"Ben arrivato, Patrick. Il rettore e la professoressa Monticelli accolgono Patrick all'aeroporto di Malpensa, insieme partiranno subito per Bologna. Prima tappa in Rettorato! Qui Patrick Zaki incontrerà la stampa e gli sarà consegnata la pergamena della laurea che ha conseguito a distanza il 5 luglio". Così sui social l'Alma Mater Studiorum dà il benvenuto all'attivista egiziano, neo-laureato.
Zaki: "Ci vediamo a Bologna"
"Sono contento di essere in Italia, ci vediamo a Bologna", ha aggiunto Zaki sorridente, per poi mostrare le dita in segno di vittoria. Ad attendere lui, la fidanzata Reny Iskander e la sorella Marise, c'erano il rettore dell'Università di Bologna Giovanni Molari e la professoressa Rita Monticelli, che sono saliti su un van con lui per portarlo a Bologna.
Patrik Zaki è arrivato a Malpensa
Zaki: "È il giorno più importante della mia vita"
All'uscita dall'area arrivi dell'aeroporto di Malpensa, le prime parole di Zaki sono state: "Sono contento di essere in Italia, è il giorno più importante della mia vita". L'attivista egiziano, tra una folla di giornalisti, è stato scortato dalle forze dell'ordine fino a un van che lo porterà a Bologna, dove ha dato appuntamento per le dichiarazioni.
Amnesty: giorno da segnare nel calendario dei diritti
Secondo Riccardo Noury, portavoce di Amnesty International Italia, "oggi è un giorno da segnare sul calendario dei diritti umani: è bellissimo essere qui a Bologna proprio nel giorno in cui Patrick ci torna, dopo una persecuzione giudiziaria iniziata nel febbraio 2020. Ha sofferto 22 mesi di carcere durissimo, è stato intrappolato in un processo per un reato mai commesso, ha subito una condanna vergognosa cui le autorità egiziane hanno posto rimedio con un provvedimento di grazia. Patrick ha più volte ringraziato e manifestato apprezzamento per gli sforzi fatti a ogni livello, istituzioni italiane comprese, perché arrivasse questo giorno. Ora è il momento che noi ringraziamo lui: per aver resistito al carcere, per averci spronato ad agire ogni giorno, per non aver mai dimenticato gli altri prigionieri di coscienza egiziani, per aver reso possibile la più grande campagna per un prigioniero di coscienza del XXI secolo".
Patrick Zaki è tornato in Italia
Patrick Zaki è tornato in Italia. L'attivista egiziano è appena arrivato a bordo di un Boeing 737 di EgyptAir decollato dal Cairo atterrato all'aeroporto di Milano Malpensa.
Questa sera Unibo consegna a Zaki la pergamena di laurea
In occasione dell'incontro con la stampa in rettorato, oggi a Patrick Zaki verrà consegnata la pergamena di laurea del Master Erasmus 'Mundus Gemma - Women's and Gender Studies' dell'Università di Bologna, conseguita il 5 luglio, con proclamazione avvenuta da remoto. A seguire, Patrick andrà in piazza Maggiore, dove incontrerà il sindaco Matteo Lepore.
Orlando: "Riportare Zaki a casa è dovere di uno Stato"
Il deputato del Pd Andrea Orlando, parlando al Caffè della domenica con Maria Latella su Radio 24, ha detto: "Credo che quando lo Stato riporta a casa Zaki fa il suo dovere, quando realizza una estradizione di un criminale fa il suo dovere, quando riesce ad assicurare alla giustizia fa il suo dovere. Le photo opportunity sono una cosa di troppo che andrebbero cancellate. Un Paese normale è un Paese nel quale quando si raggiunge un obiettivo si gioisce nell'insieme ringraziando tutti quelli che hanno contribuito ad ottenere quel risultato, non un Paese nel quale ci mette la faccia il ministro o il sottosegretario. Quando si esegue una indicazione costituzionale non bisogna ricevere un ringraziamento, quello che è scritto nella costituzione è il nostro dovere".
La storia di Patrick Zaki
Patrick Zaki viene fermato in Egitto e portato in custodia nel febbraio 2020. Nel dicembre 2021 viene disposta la scarcerazione ma non l'assoluzione dalle accuse di aver diffuso notizie false. Poi, un'infinita serie di rinvii della pronuncia: la condanna arriva il 18 luglio 2023, all'11esima udienza. Un giorno dopo viene graziato dal presidente al-Sisi e il 20 luglio viene rilasciato. TUTTE LE TAPPE DELLA VICENDA
Il boeing Egyptair con Zaki è decollato dal Cairo
Il volo Egyptair MS705 Il Cairo-Milano Malpensa con a bordo Patrick Zaki, un Boeing-737, è decollato alle 14.14 egiziane (le 13.14 in Italia), con quasi 20 minuti di ritardo ma arrivo schedulato alle 16.43 italiane, quindi in leggero anticipo rispetto alle 16.50 previste, come risulta dall'applicazione Flightradar24. "Adesso si vola", ha scritto Patrick rispondendo a una domanda dell'Ansa e confermando di essere a bordo.
Patrick Zaki all'aeroporto de Il Cairo prima di imbarcarsi sul volo per Milano
L'incontro con il sindaco di Bologna
Al termine della conferenza stampa in rettorato, Zaki dovrebbe incontrare il sindaco di Bologna Matteo Lepore a Palazzo D'Accursio o nella piazza antistante, Piazza Maggiore.
Iniziano a sparire gli striscioni
Davanti all'Università di Bologna è già stato rimosso lo striscione giallo che chiedeva la liberazione di Zaki, mentre il sindaco Matteo Lepore ha annunciato di voler aspettare l'attivista per toglierlo insieme dalla facciata del Comune. E sono tanti gli striscioni e le sagome di Zaki collocate in città per ricordare la battaglia per la sua scarcerazione che potranno finalmente essere rimosse, a cominciare da quelle sotto le Due Torri.
Zaki ha passato il controllo passaporti
Patrick Zaki ha passato il controllo passaporti e si conferma quindi che ha ottenuto la revoca del divieto di espatrio a mezzogiorno di oggi. "Fatto", si è limitato a rispondere con un messaggio all'Ansa il neolaureato egiziano dell'università di Bologna alla domanda se avesse già passato il controllo dell'aeroporto del Cairo.
L'incontro di Patrick Zaki con alcuni attivisti egiziani
Zaki,: "Grazie a governo italiano, ho apprezzato tutto"
"Un grazie al governo italiano per quello che ha fatto negli ultimi giorni, ho veramente apprezzato tutto quello che hanno fatto", ha detto Patrick Zaki a giornalisti all'aeroporto de Il Cairo. "Sono veramente emozionato di essere qui", ha premesso. "Un grazie alla diplomazia italiana in Egitto", ha aggiunto citando l'Ambasciatore d'Italia al Cairo, Michele Quaroni, e il consigliere Marco Cardoni.
Tajani: "Interessi economici in Egitto ma questo non esclude iniziative diplomatiche"
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, in un'intervista a La Stampa, ha parlato oggi della liberazione di Patrick Zaki e degli aiuti all'Egitto per fronteggiare la crisi alimentare, che "camminano parallelamente. Abbiamo interessi economici in Egitto, ma questo non ci esime dall'adottare alcune iniziative diplomatiche, come fatto per Zaki e come si sta facendo per Regeni". "Su entrambi i casi - ha aggiunto Tajani - Al-Sisi ha più volte assicurato all'Italia collaborazione e sostegno per arrivare a una soluzione. Su uno dei due si è ottenuto un risultato con l'attività diplomatica, senza clamore, senza insulti. Continueremo a fare lo stesso per Regeni".
Zaki all'aeroporto del Cairo: "Grazie a tutti"
Patrick Zaki è arrivato intorno alle 10.45 al terminal 3 dell'aeroporto del Cairo per imbarcarsi sul volo Egyptair diretto a Milano. "Sono felice di essere sulla via verso l'Italia. Un grazie a Bologna, un grazie a tutti, un grazie agli italiani che hanno lavorato in questi tre anni per giungere a questo momento", sono state le sue prime parole rivolte a media sul posto.
Il rifiuto del volo di Palazzo Chigi
Zaki nei giorni scorsi ha rifiutato un volo speciale dal Cairo a Ciampino messo a disposizione da Palazzo Chigi. "Decidere di viaggiare su un volo di linea non è un gesto di opposizione politica, ma un gesto di indipendenza", ha spiegato Riccardo Noury, portavoce di Amnesty Italia. "La reputazione dei difensori dei diritti umani si basa sulla loro indipendenza dai governi. Ringraziano e apprezzano quando si fanno delle cose per loro, e infatti Patrick ha ripetutamente ringraziato governo e ambasciata".
Gli incontri con gli attivisti
Zaki, dopo il rilascio, ha incontrato diversi attivisti impegnati nella battaglia nell'Egitto di Abdel Fattah al-Sisi, il rais alle prese con il revanchismo della Fratellanza musulmana. Venerdì sera in un appartamento del Cairo ha abbracciato Mohamed El-Baqer, l'avvocato e difensore dei diritti umani graziato insieme a lui dopo quasi quattro anni di carcere, e Ahmed Harara, il cosiddetto "medico cieco" che perse entrambi gli occhi per colpi sparati dalla polizia in due diverse manifestazioni del gennaio e novembre 2011, l'anno della prima rivoluzione egiziana che spodestò Hosni Mubarak.