Il ministro della Cultura sulla novità del biglietto a pagamento per i turisti: "In otto mesi siamo riusciti a realizzare prima l'impianto amministrativo e poi l'impianto tecnico per arrivare a questo punto". Il costo è di cinque euro, "abbastanza modico". I cittadini romani sono esenti
"I miei tempi non sono i tempi del passato, prima le cose si dicevano per 20 anni e poi non venivano realizzate. Questo del Pantheon è un impegno che avevo assunto poco dopo il mio arrivo al ministero. In otto mesi siamo riusciti a realizzare prima l'impianto amministrativo e poi l'impianto anche tecnico per arrivare a questo punto". A dirlo il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano al suo arrivo al Pantheon di Roma, dove ha preso il via il pagamento del biglietto. Una novità accolta senza problemi dai turisti, disposti dalla prima mattina in file ordinate. Anche il ministro ha il suo biglietto, mostrato sullo smartphone: "Anche se sono residente a Roma da 35 anni ho voluto pagarlo", dice. Il Pantheon "è il sito museale più visitato in Italia, con nove milioni di visitatori", aggiunge il ministro. "Il biglietto - prosegue - è abbastanza modico, appena cinque euro. Pensiamo che in un monumento corrispondente a Parigi, Les Invalides, dove c'è la tomba di Napoleone, si paga. Quindi non vedo perché noi non dovessimo far pagare".
Cittadini romani esenti
I cittadini romani, ricorda il ministro, "sono esenti, e vale tutto il sistema di modalità gratuite già garantite per una serie di categorie, ad esempio i giovani fino a 18 anni non pagano nulla, fino a 25 pagano due euro, che ora sono 3 euro perché c'è il contributo per l'Emilia. Le persone disabili e i loro accompagnatori non pagano, come non pagano i docenti quando portano qui le scolaresche. Ci sono anche qui le domeniche gratuite, più i tre giorni che io ho aggiunto, il 25 aprile, il 2 giugno e il 4 novembre". Gli incassi, dice Sangiuliano, "vengono ripartiti tra il ministero della Cultura, che però vincola queste risorse alla tenuta, alla curatela e alla rigenerazione di questo sito. Ad esempio vogliamo adibire a mostre gli spazi che sono in fondo. Un altro 30% va alla Curia che si è impegnata a destinare una parte ai poveri di Roma. Magari si potrà alimentare una mensa per i poveri con queste risorse. Poi una parte va al Comune di Roma che però deve utilizzare questi fondi per la cura e la pulizia di questa piazza, magari garantendo quello che avviene in altre parti del mondo: una pulizia 24 ore su 24, con qualcuno che stia qui e tenga in ordine, spiega". La politica "è fatta di tante piccole cose, di tanti mattoncini che si mettono l'uno sull'altro".