
Chi è Gianluca Pini, ex deputato leghista arrestato per aver lucrato sul Covid
Imprenditore nel settore della gastronomia poi passato alla politica, è stato in Parlamento per tre legislature. Classe 1973, nato a Bologna ma forlivese d’adozione, è finito ai domiciliari nell’ambito dell’inchiesta sull’Ausl Romagna

Gianluca Pini, ex parlamentare della Lega non più in carica dal 2018, è stato arrestato nell’ambito dell’inchiesta della procura di Forlì che ha portato all'arresto anche di Marcello Minenna. Fra le accuse rivolte a Pini quelle di aver ottenuto un appalto dall'Ausl Romagna. Le comunicazioni acquisite della Procura hanno rivelato l'esistenza di legami con esponenti politici di rilievo nazionale
Chi è Marcello Minenna, l'assessore alla Regione Calabria arrestato
Ma chi è l’ex deputato e come è finito nel procedimento? Gianluca Pini, classe 1973, bolognese di nascita e forlivese di adozione, è stato un imprenditore nel settore della gastronomia prima di passare alla politica nazionale. In Parlamento è rimasto per tre legislature, deputato dal 2006 al 2018, iscritto al gruppo Lega Nord e Autonomie, Lega dei Popoli, Noi con Salvini da marzo 2013 a marzo 2018
Corruzione, arrestato l'ex direttore dell'Agenzia delle Dogane e Monopoli
Dal 1999 al 2015, è stato il segretario nazionale della Romagna che nell'organizzazione leghista è sempre stata distinta dall'Emilia. Nel 2012 ha fondato la corrente “Barbari sognanti”, che ha sostenuto Roberto Maroni a segretario nazionale della Lega. La sua stella si è offuscata quando, al congresso del 2017, ha sostenuto il candidato autonomista Gianni Fava contro Matteo Salvini

Nel 2018, dopo la sconfitta congressuale, Pini non è stato ricandidato dalla Lega e ha deciso di lasciare la politica e di ritornare a fare l'imprenditore a tempo pieno. Tra le varie attività a cui si è dedicato anche quella della ristorazione. A Forlì Pini ha aperto dei locali che fino a prima della pandemia generano profitti soddisfacenti

All'inizio del 2020, con l'arrivo del Covid e con il lockdown, i guadagni delle attività di ristorazione di Pini sono crollati e così l'imprenditore ha deciso di riciclarsi nel settore della sanità, comprando e vendendo a strutture pubbliche e private le mascherine che, all'inizio della diffusione del virus, erano introvabili e fondamentali per limitare i contagi

Il primo affare che ha concluso è proprio quello con l'Ausl Romagna oggetto dell'inchiesta della Procura di Forlì che lo ha portato agli arresti domiciliari. Secondo i pm, tra Pini e Marcello Minenna c’era un "pactum sceleris” in cui l’ex deputato aveva promesso all'ex direttore dell'Agenzia delle Dogane di "accreditarlo all'interno della Lega in modo che venisse considerato un uomo di quel partito”

Pini avrebbe anche promesso a Minenna la conferma “della nomina a Dg dell'Agenzia delle Dogane a seguito del cambio del governo”, cosa che effettivamente è accaduta. Minenna, secondo i pm, avrebbe accettato “le promesse in cambio dell'asservimento della sua funzione pubblica", in particolare "alle richieste di Pini in occasione di importazione di merci" fra cui le mascherine al centro dell’inchiesta
Corruzione, nella classifica Transparency l'Italia sale al 41° posto