
Maturità 2023, l'esame compie 100 anni: com'è cambiato nel tempo e tutte le tappe
La formula più duratura è stata quella adottata da Berlinguer, che è restata intatta dal 1969 al 1999. In origine la commissione era composta da docenti universitari e il credito scolastico non era conteggiato. Dal 1923 a oggi, ecco le principali modifiche

L’esame di Maturità compie 100 anni: è stato introdotto nel 1923 dal ministro Giovanni Gentile. In origine quattro prove scritte e una orale, in seguito le prime modifiche nel 1937. In tempi più recenti, la versione semplificata per il Covid e ora per i cittadini dell’Emilia Romagna. Cambiamento dopo cambiamento, l’esame di Stato ha attraversato un secolo. L’agenzia LaPresse ne ha ricostruito la storia
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1923 - All’epoca consisteva in quattro prove scritte e una orale che copriva il programma degli ultimi tre anni. La commissione era composta da membri esterni, spesso si trattava di docenti universitari
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1937- La prima modifica riguarda i programmi scolastici oggetto delle prove finali: da quelli degli ultimi tre anni a quello dell’ultimo anno. Cambiata anche la composizione della Commissione, che da esterna diventa interna tranne che per il presidente e il vicepresidente. Durante gli anni di guerra l’esame viene ridotto semplicemente a uno scrutinio di fine anno
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1951- La Maturità Gentile torna nel Dopoguerra, ancora quattro prove scritte e una orale. Per quanto riguarda invece la commissione vengono inseriti anche dei membri interni. Il programma dell’esame copre però solo i due anni precedenti, di cui è importante sapere solo i punti salienti
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1969- Alla fine degli Anni ‘60 viene introdotto il cambiamento più duraturo di sempre, che sarà valido per 30 anni. Ne è artefice il ministro Fiorentino Sullo. La commissione è composta in gran parte da elementi esterni, con un solo membro interno. Due prove scritte e due materie da portare all’orale, di cui una a scelta. Introdotto anche il sistema in sessantesimi: 36/60 è il punteggio necessario per avere il diploma, il massimo è 60/60

1999- Berlinguer introduce il credito scolastico, che incide sul voto finale, e quattro tipologie nella prova di Italiano: analisi del testo, saggio breve, tema di ordine generale e tema storico. Introdotta la terza prova, composta da domande sui programmi di tutte le materie dell’ultimo anno. L’orale riguarda sole le materie dell’ultimo anno e prevede la presentazione di una tesina multisciplinare. La commissione diventa mista e la valutazione passa in centesimi

Anni Duemila - Tra il 2000 e il 2006 ci sono nuove trasformazioni. L'allora ministra Letizia Moratti cambia la composizione delle commissioni. Il numero dei crediti attribuibili passano da 20 a 25 ed è introdotta la lode. C'è poi il ‘giudizio di ammissione’

2017- La ministra Valeria Fedeli cancella la terza prova insieme alla tesina all’orale e alza il valore del credito scolastico, che passa dai 25 ai 40 punti. Per accedere all’esame è necessario avere la sufficienza in tutte le materie. Diventano inoltre requisiti di ammissione l’ex alternanza scuola lavoro (i PCTO) e il superamento delle prove Invalsi. Si torna a due scritti, con la seconda prova che diventa multidisciplinare

La pandemia – A causa del Covid-19 l’esame di maturità si riduce e si trasforma in un maxi-orale, con commissione interna tranne il presidente. Tutto il resto del voto, fino ad un massimo di 60 punti, viene dai crediti scolastici

Dopo la pandemia – Nel 2023 l’esame torna come quello del 2017. I crediti scolastici sono 40 e le tracce per la prima prova sono in tutto sette. Ultimo step, il colloquio orale sull’esperienza dei PCTO e un tema di educazione civica. La commissione sarà composta da tre membri esterni, tra interni e un Presidente esterno. Unica eccezione è per i maturandi delle zone colpite dell’alluvione Emilia Romagna
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