Bambina scomparsa a Firenze, ispezione in hotel: trovati cellulare e vano nascosto

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Durante un sopralluogo approfondito nello stabile dove abitava la piccola Kata è stato trovato un telefono cellulare in un cassonetto e sono stati passate al setaccio zone difficilmente raggiungibili dell'edificio. Ma la bambina ancora non si trova: domani ripartiranno le ispezioni. Appello dei genitori: "Chi sa qualcosa parli"

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Si continua a indagare su Kata, la bambina di 5 anni di origini peruviane scomparsa a Firenze il 10 giugno. È stato sgomberato e messo sotto sequestro l'ex hotel Astor, dove la piccola viveva e dove è stata vista l’ultima volta. Stamattina, alle 8, è iniziato il sopralluogo approfondito dei Carabinieri all'interno della struttura, con due tecnici inviati dal Gis, specialisti esperti nell'uso di apparati tecnici ad alta tecnologia. Le operazioni, terminate nel pomeriggio, si sono concentrate anche su luoghi normalmente non accessibili: intercapedini, un vano nascosto nel sottotetto, cunicoli, tubazioni, pozzetti. Sempre oggi, durante le operazioni, in un cassonetto di rifiuti all'esterno dell'edificio è stato trovato un telefono che sarà oggetto di successivi approfondimenti investigativi. Ma della piccola non c'è invece ancora alcuna traccia. Per questo l'ispezione riprenderà domani, 19 giugno. Arriva intanto un nuovo appello dei genitori della bimba: "Chi sa qualcosa, parli". I legali che li assistono, Sharon Matteoni e Filippo Zanasi, hanno fatto sapere di aver ingaggiato come consulente il generale dei carabinieri in congedo Luciano Garofano, già comandante del Ris di Parma.

Lo sgombero dell'ex hotel Astor

Ieri lo sgombero si è concluso nel pomeriggio: lo stabile era occupato dal 19 settembre 2022. Sono circa 140 le persone che sono state fatte uscire e trasferite in strutture di accoglienza individuate dal Comune. Gli accessi all'ex albergo sono stati sigillati dai Carabinieri in ordine al decreto di sequestro preventivo emesso dal Gip del tribunale di Firenze. Proprio ieri, inoltre, i genitori della bimba, Katherine Alvarez Vasquez e Miguel Angel Romero Chicclo, sono entrati nell'hotel e "hanno recuperato i propri effetti personali che erano rimasti nella camera precedentemente occupata", spiegano gli avvocati Sharon Matteoni e Filippo Zanasi. "Le ricerche - aggiungono i legali - stanno proseguendo incessantemente da parte delle forze dell'ordine. Il papà e la mamma della piccola Kata, che stanno attivamente collaborando, rinnovano l'appello affinché chi sa qualcosa parli. Anche il più piccolo indizio potrebbe essere utile alle indagini e nulla sarà trascurato. La priorità assoluta in questo momento è riportare a casa Kata". 

Il sopralluogo

L'obiettivo di oggi era quello di setacciare stanze e corridoi, fino agli angoli più reconditi della struttura, per cercare anche la più piccola traccia del passaggio della bambina, come scrive Repubblica. È stata la prima volta che il palazzo dei misteri è rimasto completamente nelle mani degli investigatori. Nelle operazioni con i tecnici del Gis sono state utilizzate sonde in fibra ottica e droni per ispezionare il piano superiore del palazzo e uno dei terrazzi al quale non si ha accesso con la scala, dove sarebbero state usate anche speciali torce per la ricerca di eventuali tracce. Passari al setaccio anche i tombini e il vano delle fondamenta del palazzo, dove gli investigatori avrebbero usato anche una fresa per entrare. Rispetto a quando l'albergo era ancora in funzione, con l'occupazione la struttura avrebbe subito diverse modifiche e presenterebbe anfratti difficilmente raggiungibili. Il giorno dopo la scomparsa della piccola, l'ex hotel Astor era già stato comunque passato da cima a fondo da Carabinieri e Vigili del fuoco.

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Scoperta telecamera che punta sul cortile dell'ex hotel

Le forze dell'ordine hann anch scoperto una telecamera, di un cittadino privato, che punta sull'ingresso di un'area adiacente al cortile dell'ex hotel Astor. Per gli investigatori, se qualcuno si fosse allontanato da quell'area, scavalcando il muro di cinta del cortile dello stabile che era occupato, la telecamera potrebbe averlo ripreso.

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