Caso pm Milano, chiesto un anno e quattro mesi per Pier Camillo Davigo

Cronaca

L'ex componente del Csm è imputato davanti al tribunale di Brescia per rivelazione di atti coperti da segreto d'ufficio nell'ambito della presunta Loggia Ungheria

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I pm di Brescia Donato Greco e Francesco Carlo Milanesi hanno chiesto la condanna a un anno e quattro mesi con sospensione della pena per Pier Camillo Davigo. L'ex componente del Csm è imputato davanti al tribunale di Brescia per rivelazione di atti coperti da segreto d'ufficio nell'ambito della presunta Loggia Ungheria. La sentenza del processo è stata rinviata di una settimana. Dopo la requisitoria del pubblico ministero e l'arringa della difesa il presidente del collegio Roberto Spanò ha infatti aggiornato l'udienza al prossimo 20 giugno per repliche e poi camera di consiglio e sentenza.

Il caso

La vicenda inizia con il pm di Milano Paolo Storari che, secondo quanto ricostruito, nell'aprile del 2020 ha consegnato all'allora consigliere del Csm Davigo una copia dei verbali di Piero Amara su una presunta loggia Ungheria con lo scopo di chiedere tutela in quanto, a suo dire, l'allora Procuratore Francesco Greco e la sua vice Laura Pedio avevano messo un freno alle indagini per far luce se quelle dichiarazioni fossero veritiere o calunnie. La vicenda ha sullo sfondo i procedimenti che riguardano l'Eni, oltre ad aver sollevato una bufera tra le file della magistratura costando a Davigo un rinvio a giudizio. Quest'ultimo è accusato di aver diffuso le carte ad altri componenti dell'organo di autogoverno della magistratura e anche a un parlamentare in modo informale e senza alcuna ragione ufficiale.

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