Tra loro ci sono tre donne e un minore. Terminate le procedure di sbarco, il gruppo di migranti sarà accompagnato nel vicino centro fieristico Imm-Carrarafiere. L'ong Emergency: "Il governo italiano ci ha assegnato un porto distante 662 miglia e circa 70 ore di navigazione dal luogo del soccorso. È una scelta politica: è assurdo punire chi salva vite sulla rotta migratoria più letale al mondo"
Sono 29 i migranti a bordo della nave Life Support di Emergency che sbarcheranno il 5 giugno a Marina di Carrara, in provincia di Massa Carrara. Le persone, soccorse in acque internazionali nell'area di ricerca e soccorso libica, erano partite da Sabratah, in Libia la notte dell'1 giugno scorso e sono state soccorse dalla Life Support il 2 giugno. Tra loro ci sono tre donne e un minore. Terminate le procedure di sbarco, il gruppo di migranti sarà accompagnato nel vicino centro fieristico Imm-Carrarafiere per le visite mediche e i controlli.
I racconti dei migranti
"Il padre di mio figlio ora è in Libia - ha raccontato una donna di 22 anni proveniente dall'Eritrea e soccorsa assieme al figlio di due anni -. Volevamo mettere in salvo il piccolo da quell'inferno, ma non avevamo i soldi per pagare il viaggio per tre. Ci siamo detti che nostro figlio doveva studiare e non vivere in un Paese dove la gente si uccide per strada. Il mio amore si è sacrificato. Ora ho paura che non ci rivedremo mai più". Un ragazzo del Gambia di 18 anni ha invece parlato di "un senso di speranza" provato da tutti al momento della partenza. "Sull'imbarcazione c'erano due motori - ha aggiunto -. Ci avevano detto che le luci delle piattaforme petrolifere erano l'Italia e quindi a noi tutti sembrava un viaggio semplice. Invece dopo poche ore dalla partenza, il primo motore si è rotto. Ne restava solo uno e non eravamo neanche a metà del viaggio. Ero nel panico ma non sarei tornato indietro perché in Libia si rischia la vita ogni giorno".
leggi anche
Migranti, ancora sbarchi a Lampedusa: arrivate 600 persone in 24 ore
Emergency: "Sbarco lontano dal luogo di soccorso, è una scelta politica"
Parlando della scelta di far sbarcare i migranti a Marina di Carrara, il capomissione della Life Support Albert Mayordomo ha affermato che "il governo italiano ci ha assegnato un porto distante 662 miglia e circa 70 ore di navigazione dal luogo del soccorso". Per Mayordomo si tratta di "una scelta politica: è assurdo punire chi salva vite sulla rotta migratoria più letale al mondo, il Mediterraneo Centrale. Qui, solo nel 2023, sono morte in media quasi 7 persone al giorno e sono oltre 5.000 le persone riportate nei lager libici da parte della cosiddetta guardia costiera libica".