Folla riunita per il Capo dello Stato in visita nelle zone alluvionate. Poi l’abbraccio ai sindaci che lo salutano, intonando la canzone di Raul Casadei diventata l'inno popolare romagnolo
"Romagna mia" è l’inno popolare che ha seguito per tutta la giornata il Capo dello Stato Sergio Mattarella in visita alle popolazioni della Romagna alluvionata. Modigliana, Forlì, Cesena, Ravenna, Lugo e Faenza , sono state le sei tappe dal Presidente, che è stato salutato con la canzone di Raul Casadei intonata da tutti: cittadini, bambini, volontari, e sindaci.
Il coro dei sindaci in fascia tricolore
I sindaci dei 108 Comuni colpiti dall’alluvione in Emilia-Romagna, al termine della visita del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, lo hanno salutato intonando tutti insieme la canzone diventata l’ inno romagnolo. Il canto intonato dai tanti primi cittadini in fascia tricolore è stato registrato in un video amatoriale diffuso sui social dai media. Nel suo intervento nella sala consiliare del Comune di Faenza, Mattarella si è rivolto più volte ai sindaci, ringraziandoli per il lavoro di queste due settimane e assicurando loro il sostegno del Quirinale e di tutto il governo. "Non sarete soli, io sarò al vostro fianco. Tornerete come prima" promette Mattarella ai presenti. "Grazie presidente" gli rispondono i tanti sindaci riuniti al municipio di Faenza. "Noi abbiamo fatto il possibile, in coscienza" assicura il primo cittadino Massimo Isola.
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Anche a Cesena “Romagna mia”
Il Presidente ha visitato anche il centro di smistamento di cibo e vestiti per gli sfollati a Cesena, insieme al sindaco Enzo Lattuca. “Romagna mia “a squarciagola e poi l'inno d'Italia. I ragazzi della scuola don Milani e i volontari che stanno aiutando le popolazioni colpite dall'alluvione hanno accolto Sergio Mattarella cantando la canzone di Raul Casadei. L'eco della canzone ha accolto Mattarella anche all'uscita dalla scuola, intonata dalla gente del posto che lo hanno ringraziato per aver devoluto agli aiuti la somma legata al premio Paolo VI ricevuto dalle mani di papa Francesco.