Un 23enne originario del Sassarese è stato catturato dai carabinieri che gli davano la caccia da anni dopo una condanna in via definitiva. Sorpreso col cappuccio sul volto, è stato riconosciuto dal comandante della stazione del suo paese d'origine, che l'ha chiamato per nome e ammanettato
'Sono un latitante haaahaha...' aveva scritto sui suoi profili social, col soprannome 'Totò Riina', dopo essersi reso irreperibile per non scontare una condanna definitiva a quattro anni e nove mesi di reclusione. Un 23enne del Sassarese, ricercato per reati commessi nel giugno 2016 quando, 17enne, era detenuto nel carcere minorile di Quartucciu (Cagliari), è stato rintracciato e arrestato a Olbia dai carabinieri della compagnia di Ozieri. Durante la permanenza nell'istituto di detenzione, il ragazzo aveva partecipato, con altri reclusi, alle sevizie inferte con un bastone a un compagno di cella e incendiato mobili e suppellettili, per creare un diversivo e aprirsi così la strada per la fuga. Per questi fatti la sezione per i minorenni della Corte d'appello di Cagliari aveva pronunciato ai primi di maggio
una sentenza di condanna definitiva a suo carico.
Smascherato dal comandante dei carabinieri
I carabinieri l'hanno individuato a Olbia, dove le ricerche si sono concentrate nell'area fra via San Simplicio, corso Vittorio Veneto e le vie Brigata Sassari e Toti. Ieri pomeriggio i militari l'hanno finalmente sorpreso in via Veneto, solo e col volto parzialmente coperto dal cappuccio di una felpa. Inizialmente, il giovane ha cercato di nascondere la sua identità ma è stato smascherato dal comandante della stazione carabinieri del suo paese d'origine, che l'ha chiamato per nome e ammanettato. Dopo un passaggio nella caserma di Ozieri l'ormai ex latitante è stato trasferito nel carcere di Bancali, a Sassari, dove sconterà la pena.