Grandi città, quartieri più ricchi e più poveri. Scopri il reddito della zona in cui vivi

Cronaca
Raffaele Mastrolonardo

Raffaele Mastrolonardo

Dai 94mila euro pro capite di Brera, nel centro di Milano, ai 18mila di Quarto Oggiaro. Dai 61mila del cuore di Roma ai 17mila di Tor Bella Monaca pochi km più in là. I dati delle dichiarazioni dei redditi delle maggiori città italiane suddivisi per Cap. LE MAPPE

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Le città non sono tutte uguali. Non solo una rispetto all’altra ma anche al proprio interno. Non soltanto per quanto riguarda l’apparenza dei quartieri ma anche per le differenze di reddito di chi vive nelle diverse aree urbane. Anzi, a guardare le ultime statistiche sulle dichiarazioni dei redditi, si può dire che sotto questo punto di vista lo scarto, pur a pochi chilometri di distanza, può essere molto grande. 

 

A Milano, per esempio, i residenti di Brera, nel centro più centro della città, dichiarano al fisco, in media, 95mila euro. Gli abitanti di Quarto Oggiaro, periferia nord, sempre in media, quasi 18mila euro, cinque volte meno. Non diversamente i contribuenti dei Parioli a Roma denunciano al fisco circa 61mila euro a testa. Quelli di Tor Bella Monaca, periferia est, si fermano a 17mila, poco meno di un terzo. Differenze analoghe si trovano in tutte le altre grandi città italiane. 

 

Nessuna sorpresa, in fondo. Chi frequenta le città è ben consapevole degli universi economici variegati, talvolta opposti, che le compongono. Eppure quando queste differenze vengono quantificate - come da tre anni permette di fare il ministero dell’Economia e delle Finanze rilasciando i dati delle dichiarazioni dei redditi dei maggiori centri urbani a livello di Cap - fa un certo effetto. E il risultato, se non stupisce, almeno offre spunti alla discussione sull’evoluzione dei centri urbani, su chi può permettersi di viverci e sul divario tra centri e periferie.

 

Con un’avvertenza: parliamo di redditi (dichiarazioni del 2022, anno fiscale 2021) e non di patrimoni. Ovvero di quanto si guadagna o si ricava da investimenti e non di ciò che si possiede. E parliamo di dichiarazioni al fisco che, come sappiamo, scontano il problema dell’evasione

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Roma

A Roma, come accennato sopra, la zona caratterizzata dai redditi più alti è quella delimitata dal Cap 00197, dove l’imponibile Irpef medio nel 2021 è stato pari a 61.576 euro. Dalla parte opposta della scala troviamo i 13.718 euro del Cap 00119, che comprende anche Ostia Antica. 

 

E se le aree più abbienti sono quelle a ridosso del centro, dove otto zone superano la soglia dei 40mila euro (quattro sopra i 50mila), la porzione più orientale di Roma (Cap 00132 e 00133) che comprende le frazioni di Tor Bella MOnaca e Castelverde presenta tra i redditi più bassi della capitale: intorno ai 17.500 euro. Se ci si limita alla cerchia delle zone immediatamente più a ridosso del centro solo quella che corrisponde al quartiere San Lorenzo fa registrare redditi medi sotto i 30mila euro, precisamente 25.867.

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Milano

Tra le grandi città italiane, quando si parla di reddito, Milano rappresenta un caso a parte. L’unico centro urbano, tra quelli con più di 100mila contribuenti, a superare i 30mila euro di Irpef pro capite. Quando l’attenzione si sposta ai quartieri, la prospettiva non cambia: se si prendono in considerazione le città maggiori, le aree cittadine con i redditi dichiarati più alti sono tutte nel capoluogo lombardo. 

 

E tutte con cifre che non trovano paragoni altrove, neanche a Roma. Si va dai 94.554 euro dei contribuenti del Cap 20121 (Brera) ai 75.566 del codice postale 20145 (Tre Torri e Porta Magenta), passando per i 70.113 dell’area che comprende Sant’Ambrogio e San Vittore (Cap 20123).

 

Milano è forse la città nella quale - anche per la struttura stessa del territorio - la geografia economica segue nel modo più regolare un andamento decrescente man mano che dal centro si passa alla periferia. I quartieri che denunciano Irpef minori sono quelli che occupano la corona più esterna della mappa. Tutti restano comunque sopra i 20mila euro medio, con l’unica eccezione del Cap 20157 che comprende Quarto Oggiaro. 

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Napoli

Chiaia, Vomero, Posillipo. La geografia dei redditi di Napoli dice che le zone più abbienti sono quelle che si affacciano sul mare nella parte occidentale del Golfo e quelle subito a ridosso. In quest’area del capoluogo campano l’imponibile medio va da 30mila (Cap 80129) a 41mila euro (Cap 80121). 

 

I redditi più bassi, intorno ai 12mila euro, si trovano nei Cap 80139 e 80142 che corrispondono approssimativamente ai quartieri Mercato e, almeno in parte, di San Lorenzo. 

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Torino

Anche a Torino, come a Milano e a Roma, è il cuore geografico della città che presenta i redditi medi più alti. Il Cap 10121, che copre il centro cittadino, risulta la zona più abbiente con quasi 57mila euro dichiarati al fisco nel 2021 dai residenti contribuenti. Anche le aree limitrofe si collocano sul versante alto della scala dei redditi della Mole. I Cap 10128 e 10129, che coprono il quartiere Crocetta, presentano imponibili tra i 35mila e i 40mila euro. 

 

Ma è l’area sud orientale della città, subito dopo il centro, quella dove vivono i residenti più abbienti, almeno per quanto riguarda i redditi. Qui, sulla sponda destra del Po (Cap 10131 e 10133), nelle zone che comprendono i quartieri di Borgo Po e Cavoretto, i contribuenti dichiarano in media tra i 50mila e i 55mila euro. 

 

Per trovare le porzioni di territorio dai redditi inferiori bisogna spostarsi dall’altra parte della città, subito a nord del centro e più in generale nella zona nord. I contribuenti del quartiere Aurora (Cap 10152) dichiarano mediamente appena più di 17mila euro, il dato più basso. Cifre analoghe per Barriera di Milano e Regio Parco (10154 e 10155) ma tutte le zone settentrionali presentano imponibili pro capite al di sotto dei 20mila euro.

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Genova

Con la città distribuita in lunghezza da est a ovest (o da ovest a est), la geografia della ricchezza di Genova prende vie un po’ differenti rispetto ad altre città. A svettare sono i Cap (16146 e 16145) che corrispondono ad Albaro, quartiere residenziale spostato un po’ a est rispetto al centro della città: Irpef medio sopra i 40mila euro. 

 

Per il resto - con l’eccezione di una porzione di centro vero e proprio e del quartiere collinare di Castelletto - le zone più benestanti si trovano tutte nel Levante cittadino con una media superiore ai 30mila euro. Le porzioni di territorio più povere - tra i 17 e i 19mila euro di Irpef medio dichiarato - sono quella della Valpolcevera, la zona interessata, fra le altre cose, dal crollo del Ponte Morandi. 

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I dati e il problema dai Cap

I dati utilizzati in questo articolo provengono dal ministero delle Finanze che, da tre anni, mette a disposizione anche statistiche fiscali a livello di Codice di avviamento postale per le maggiori città italiane. 

 

Le informazioni riguardano il reddito imponibile Irpef, ovvero il reddito al netto di detrazioni e deduzioni. 

 

I dati sono stati visualizzati con il software Tableau, uno dei pochi che permette la rappresentazione su mappa elettronica dei Cap. I dati geografici dei confini dei Cap - che sono necessari per rappresentare questi valori su mappe - sono infatti di proprietà di Poste Italiane che li rilascia solo a pagamento (Tableau paga la licenza).

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