Treno deragliato a Firenze, ancora disagi. Aperta un'inchiesta per danneggiamento

Cronaca
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La circolazione sulle linee tra il capoluogo toscano e le città di Bologna e Viareggio è in graduale ripresa dopo l'incidente avvenuto ieri, che ha causato disagi su tutte le tratte ferroviarie nazionali. Sia il ministero dei Trasporti che il governatore della regione Toscana Giani insistono sull’accelerazione dei lavori del tunnel dell’Alta velocità sotto Firenze, che avrebbe potuto evitare i ritardi e le cancellazioni

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La procura della Repubblica di Firenze ha aperto un'inchiesta, senza indagati, ipotizzando il reato di danneggiamento aggravato circa il deragliamento avvenuto la notte tra il 19 e il 20 aprile nella stazione di Firenze Castello. Il fascicolo è stato aperto dopo che oggi, in tarda mattinata, la polizia ferroviaria ha depositato i primi atti dell'indagine. Tra questi ci sono anche i documenti relativi al sequestro del carro. Dopo il ripristino dell'alta velocità, anche la situazione ferroviaria sulle linee convenzionali dovrebbe oggi tornare alla normalità: le linee Firenze-Bologna e Firenze-Viareggio sono in graduale ripresa a partire dalle ore 4.30, come fa sapere Trenitalia. Ieri è stata interrotta per ore la linea ad alta velocità con ritardi di oltre tre ore per tutti i convogli e caos nelle stazioni, con centinaia di persone costrette ad attendere sulle banchine. Ad oggi viene per il momento esclusa l’ipotesi di sabotaggio.

La situazione

È ripresa questa mattina la circolazione regionale tra le stazioni di Firenze Smn e Prato ma si registrano alcune cancellazioni, già programmate ieri per permettere ai tecnici di continuare i lavori di ripristino, e diversi ritardi che vanno dai 5 ai 40 minuti, secondo quanto si può leggere sui tabelloni orari in stazione. Per quanto riguarda invece l'Alta velocità la situazione è tornata alla normalità: si registrano pochi ritardi, tra i 5 e i 15 minuti. A differenza di ieri quando erano centinaia le persone in attesa, questa mattina la Stazione di Santa Maria Novella si presenta senza le lunghe code ma, più affollata.

Autolinee Toscane: 130 corse e 4.000 passeggeri trasportati 

Oltre 130 corse e circa 4.000 mila viaggiatori trasportati tra Prato e Firenze. Questi i numeri di Autolinee Toscane che ieri ha messo in campo, per tutta la giornata, dai sei agli otto mezzi, per consentire lo spostamento tra le due città. Fino dalle 7.30 del mattino, e a regime dalle 9 alle 20, si spiega in una nota, Autolinee Toscane ha intensificato, in modo immediato e urgente, il servizio della linea Po-Fi che collega Prato a Firenze, riuscendo a rispondere alla forte necessità di spostamento venutosi a creare dopo il blocco nazionale e locale della circolazione ferroviaria a seguito del deragliamento del carro merci alla Stazione di Firenze Castello. Dalla Stazione di Prato, oltre alle 48 corse programmate, quattro all'ora, sono partite ulteriori 18 corse aggiuntive messe a disposizione per l'occasione. Lo stesso numero di corse è partito da Firenze per tornare indietro, per un totale di oltre 130 corse. In totale, tra viaggi di andata e ritorno, sono state circa 4.000 le persone a cui At ha garantito lo spostamento. In Piazza della Stazione a Prato, dove in alcuni momenti della giornata hanno atteso anche oltre 200 persone, sono stati sempre presenti tre dipendenti di Autolinee Toscane, con il compito di dare informazioni ai passeggeri, sia per indirizzarli sui bus in partenza sia per dare indicazioni relative al servizio ferroviario per chi, arrivato da Firenze, doveva proseguire su altri treni. In questa occasione, in accordo con Trenitalia e Regione, è stato consentito di viaggiare anche con il biglietto o l'abbonamento del treno.

Cos’è successo

A causare una giornata di caos su tutta la rete ferroviaria nazionale è stato il deragliamento nella notte tra il 19 e il 20 aprile di un carro merci che, dopo essere uscito fuori dai binari, ha colpito un palo della corrente elettrica e ha fatto saltare l'alimentazione della ferrovia a Firenze Castello, un nodo strategico per l'intera rete nazionale. L’incidente non ha provocato feriti ma ha causato disagi in tutta Italia, con centinaia di treni, sia quelli dell'Alta velocità sia quelli che utilizzano le linee ordinarie e regionali, cancellati e migliaia di viaggiatori costretti a dover riprogrammare il loro viaggio o scegliere dei mezzi alternativi, come aerei e bus. Soltanto nel tardo pomeriggio è ripresa lentamente la circolazione, con numeri però insufficienti rispetto alla richiesta. Decine di treni sono così andati in accumulo nelle stazioni, con ritardi e poi inevitabili cancellazioni da Milano a Roma Termini. Lo stesso anche nel resto d'Italia, specie sulla direttrice per il capoluogo lombardo e anche su quella per Venezia. Fin dall'alba i viaggiatori, fra cui tanti pendolari, sono rimasti bloccati nelle stazioni, osservando i tabelloni orari che riportavano ritardi sempre più alti. Per i treni regionali e ordinari la situazione è stata ancora più infernale, con i problemi sulla rete ancora non smaltiti. Le Ferrovie dello Stato confidano di poter ripristinare quanto prima la linea Firenze-Prato e rimettere in circolazione i convogli regionali nelle prossime ore.

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Le reazioni

Durante le ore più concitate il Mit aveva fatto sapere come “il ministro Matteo Salvini stia seguendo con la massima attenzione la vicenda, anche per evitare che in futuro ricapitino situazioni simili. Nel nodo di Firenze c'è un problema legato alla presenza di binari normali vicini a quelli dell'Alta velocità, situazione che verrà risolta da un sottopasso i cui lavori partiranno a maggio”. Il riferimento è al progetto, ultraventennale e oggetto di inchieste giudiziarie, del tunnel Av sotto Firenze, dalla stazione di Campo di Marte a Firenze Nord. "Quello che è accaduto dimostra ancora una volta che il passante sotterraneo dell'Alta velocità a Firenze è sempre più necessario. Avrebbe garantito due percorsi alternativi permettendo in ogni caso il collegamento nord-sud dei treni ad alta velocità. Bisogna procedere in fretta per porre fine a questa situazione", ha dichiarato il governatore della regione Toscana Eugenio Giani. "Qualcuno spieghi a Giani che i tunnel Tav non fanno i miracoli: se avesse qualche consulente gli potrebbe spiegare dove il treno merci è deragliato; in quel punto la linea del Passante sotterraneo sarebbe già riemersa dalle viscere della città. Se ci fossero stati i tunnel si sarebbe fermata tutta la circolazione ugualmente. Questo suo capriccio ferroviario non risolve tutti i problemi, lo grida forte la geografia”, ha dichiarato il comitato No Tav di Firenze, contrario al progetto di costruzione di una galleria dell'Alta velocità sotto la città.

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