Valanga in val di Rhemes, recuperati i corpi dei tre dispersi

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I tre sono allievi del corso per guide alpine della Valle d'Aosta: si tratta di Lorenzo Holzknecht, 39 anni; Sandro Dublanc, 44 anni; Elia Meta, di 37 anni

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Sono stati recuperati i corpi dei tre scialpinisti dispersi da ieri sotto una valanga in val di Rhemes, nella zona del Gran Paradiso in Valle d'Aosta. Sul posto, in elicottero, sono intervenuti il Soccorso alpino valdostano e il Soccorso alpino della guardia di finanza. Sull'episodio la procura di Aosta ha aperto un'inchiesta. Intanto nella mattinata di venerdì, sempre in Valle d'Aosta, uno sciatore ha perso la vita dopo una caduta.

Le vittime

A quanto si è appreso, i tre erano allievi del corso per guide alpine della Valle d'Aosta. Si tratta di Lorenzo Holzknecht, 39 anni, campione di scialpinismo nato a Sondalo e cresciuto a Bormio, Sandro Dublanc, 44 anni, maestro di sci di Champorcher, e il finanziere Elia Meta, romagnolo di 37 anni, in servizio nella caserma di Entreves. Le salme sono state portate in elicottero all'aeroporto Corrado Gex di Saint-Christophe, in provincia di Aosta. A dare l'allarme, ieri, il loro istruttore, Matteo Giglio, anche lui travolto dalla valanga ma scampato alla tragedia.

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Lorenzo Holzknecht
Lorenzo Holzknecht, una delle tre vittime - ©Ansa

Aperta un'inchiesta

Sul caso la procura di Aosta ha aperto un'inchiesta. Al momento non si conoscono né le eventuali ipotesi di reato né se vi siano persone indagate. L'obiettivo degli inquirenti è ricostruire l'accaduto e accertare eventuali responsabilità. La relazione del Soccorso alpino della guardia di finanza è attesa sulla scrivania del pm Giovanni Roteglia che dovrà decidere se disporre o meno l'autopsia. La decisione sarà presa anche in base agli esiti dell'esame esterno condotto dal medico legale.

Il cordoglio di Bormio per la scomparsa di Lollo

"La notizia ha lasciato tutti sgomenti - dichiara il sindaco di Bormio, Silvia Cavazzi - perché Lollo, come era soprannominato Holzknecht dai tanti amici, era molto conosciuto e apprezzato in Alta Valle anche per la sua attività di guida alpina, incominciata subito dopo aver abbandonato, una decina di anni fa, l'attività di scialpinista di livello assoluto". Con i colori azzurri dello Skialp, Lorenzo, nato a Sondalo (Sondrio) nel 1984 e cresciuto a Bormio, aveva vinto un oro in staffetta nel 2010 a Canillo dove aveva conquistato anche un bronzo nella prova a squadre. Nella rassegna iridata di Claut 2011, inoltre, aveva centrato un argento a squadre e in quella di Verbier nel 2015 il bronzo individuale nella Vertical Race. Poi l'oro in staffetta, l'argento a squadre e il bronzo nell'individuale agli europei di Tambre nel 2009 e l'oro a squadre nella rassegna europea del 2012.

La madre di Meta: “Non è stata colpa di nessuno, è stato un evento imprevisto”

"Era appassionato a quello che faceva, lo faceva per passione. Lo faceva proprio con sicurezza, si impegnava a farlo bene", racconta da Bertinoro (Forlì-Cesena) Mariella Della Corna, madre di Elia Meta. "Erano tutti degli esperti", spiega la donna che lo ha accolto nella sua casa famiglia quando aveva solo cinque mesi. Oltre all'impiego nel Soccorso alpino della Guardia di finanza, Meta lavorava già come Guida alpina, "era un lavoro privato con delle associazioni che ci sono là. Gli piaceva tantissimo - dice ancora lei - al suo lavoro era molto attaccato e lo faceva bene, scrupolosamente. Solo che purtroppo è arrivata questa frana. Non è che loro hanno colpe o qualcuno ha colpe. Sono quelle frane non previste che sono arrivate e loro ci sono rimasti proprio sotto. Quello che era davanti, la guida, si è salvato perché era ai margini".

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