Emanuela Orlandi, il fratello Pietro sarà ascoltato in Vaticano per la prima volta

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È la prima volta che l’uomo, insieme al suo legale, incontra un esponente della giustizia nella Città del Vaticano, dove porterà diverse documentazioni, a partire da quattro fogli di una chat, risalente ai primi anni del pontificato di Papa Francesco

 

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Pietro Orlandi, il fratello di Emanuela, la ragazza cittadina vaticana scomparsa quaranta anni fa, vedrà il Promotore di Giustizia vaticano Alessandro Diddi. L’incontro avverrà martedì. “È la prima volta che veniamo convocati”, ha fatto sapere l'avvocato Laura Sgrò. Il fratello di Emanuela porterà diverse documentazioni, a partire da quattro fogli di una chat, risalente ai primi anni del pontificato di Papa Francesco, in cui si parla del caso. Tra gli interlocutori di questa chat ci sarebbe anche il cardinale Santos Abril y Castell, arciprete emerito della basilica papale di Santa Maria Maggiore. Intervenendo alla trasmissione “Di martedì” (La7), Orlandi ha detto: “Penso che una delle possibilità è che Emanuela possa aver magari anche subito un abuso, ma che quell'abuso sia stato organizzato. È stata portata da qualcuno per creare l'oggetto del ricatto e siccome il Vaticano da quarant'anni fa di tutto per evitare che possa uscire la verità... Certo, se nel '93 si parlava normalmente della pedofilia dei cardinali come se fosse una cosa normale e accettata, uno può pure pensare che la pedofilia sia anche più su di quei cardinali”.

 

Chiederanno che vengano ascoltati alcuni testimoni dell'epoca

“Porteremo anche la documentazione in cui si parla della permanenza di Emanuela in Inghilterra, è una documentazione che va analizzata, anche per capire se è attendibile”, ha spiegato l'avvocato. Pietro Orlandi e il suo legale chiederanno inoltre che vengano ascoltati alcuni testimoni dell'epoca tra i quali il cardinale Giovanni Battista Re, il card. Leonardo Sandri, il card. Stanislaw Dziwisz, che è stato il segretario storico di Giovanni Paolo II, mons. Georg Gaenswein, segretario di Benedetto XVI e l'ex comandante della Gendarmeria Domenico Giani. “Porteremo anche la documentazione in cui si parla della permanenza di Emanuela in Inghilterra, è una documentazione che va analizzata, anche per capire se è attendibile”, spiega l'ancora Sgrò, facendo riferimento alle notizie diffuse da Pietro Orlandi negli ultimi giorni, ovvero di un presunto trasferimento di sua sorella prima in Sardegna e poi in Inghilterra, che sarebbe stato documentato in un dossier di cui non si conosce l'attendibilità.

 

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