Mattarella a Ferrara: "Guerre di aggressione fuori dal tempo"

Cronaca
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Il presidente della Repubblica presente al teatro comunale della città estense per l'inaugurazione dell'anno accademico 2022/23 all'università di Ferrara, il 632° dalla sua fondazione

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato al Teatro comunale di Ferrara dove parteciperà all'inaugurazione dell'anno accademico 2022-23 di Unife, il 632° dalla sua fondazione. Il capo dello Stato è stato accolto dall'esecuzione dell'inno nazionale. Oltre alla relazione della rettrice Laura Ramaciotti, interverrà la ministra dell'Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, mentre la prolusione è affidata a Patrizio Bianchi, ex ministro, già rettore e professore emerito di Unife, sulla figura di Nicolò Copernico, che nel 1503 si laureò in Diritto canonico a Ferrara. Presenti in platea anche l'ex premier Romano Prodi, il sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi e presidente della fondazione Ferrara Arte, il presidente dell'Emilia-Romagna Stefano Bonaccini, il sindaco Alan Fabbri, poi Moni Ovadia, direttore generale del Teatro comunale e il vescovo Gian Carlo Perego.

L'accoglienza riservata a Mattarella

Ad attendere il presidente della Repubblica una trentina di goliardi dell'Associazione Ferrarese Universitari de li 4S, gruppo attivo dal 5 ottobre 1945. Il presidente dell'associazione Diego Del Favero ha dichiarato all'Agi: "Vogliamo donargli una targhetta con i nostri stemmi e insignirlo da parte della città di Ferrara". Non è escluso che i membri dei goliardi proveranno ad invitare il presidente Sergio Mattarella a vedere la grande mostra sul Rinascimento a Palazzo dei Diamanti. "La goliardia è apartitica e aconfessionale - hanno dichiarato i membri dell'associazione - avere con noi Mattarella significa avere una delle figure più importanti dello Stato Italiano".

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"Le università devono aiutare i giovani a interpretare la realtà"

"In tutto il mondo le università sono chiamate a eleborare riflessioni adeguate alle condizioni che abbiamo, ai mutamenti che vi sono, agli scenari nuovi. Scenari che fanno comprendere come siano fuori dal tempo e dalla storia comportamenti da potenza dei secoli scorsi che conducono a guerre di aggressione per annettere territori", questo uno stralcio delle parole di Sergio Mattarella, intervenuto all'inaugurazione dell'anno accademico dell'Università di Ferrara. "Sono questi gli aspetti rilevanti che contrassegneranno il mondo futuro. Su questo - ha aggiunto il presidente della Repubblica - il mondo è chiamato a riflettere, e far da avanguardia in queste riflessioni devono essere le università, gli atenei hanno questo ruolo, questa vocazione per approfondire scenari eindicare percorsi con cui affrontarli. Questo è il mondo che hanno i giovani davanti - ha concluso - e le università devono aiutarli a interpretare e governare".

Roma - Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al termine della cerimonia di consegna delle onorificenze dell’Ordine al Merito della Repubblica italiana conferite motu proprio, oggi 31 marzo 2023.
(Foto di Paolo Giandotti - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

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"Il mondo comunità unica, parlare di Iran è parlare di noi"

"Vorrei prendere il dato delle tendenze demografiche accoppiato a quello della distribuzione della ricchezza nel mondo. Vi sono elementi di profonda diversità nelle varie zone del mondo" ha detto ancora il capo dello Stato. "Queste differenze un tempo venivano assorbite all'interno dei territori locali, in sede locale, in ampie grandi regioni, ma dentro ciascun continente, separatamente. Non è più così perché il mondo è diventato un'unica comunità, sempre più stretta e interconnessa, sempre più raccolta al proprio interno. Al tempo di Copernico questa condizione di comunità sovra i confini e di ogni parte nel mondo allora conosciuto e frequentato, l'Europa, era propria soltanto dei clerici vagantes, degli studenti e docenti che giravano fra le prime e poche Università dopo l'anno 1000 a intessere fili di cultura comune. Adesso questa condizione è globale, anche per questo la rettrice ha ricordato le lotte e le sofferenze delle donne in Afghanistan e in Iran. Non è un pensiero a Paesi diversi e lontani, è una sottolineatura della mancanza di libertà e dei diritti di persone che appartengono alla nostra stessa comunità, la comunità mondiale, sempre più stretta, sempre più intensamente correlata al proprio interno".

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