Lorenza Guttadauro, legale nominata dal boss per la sua difesa, si fa da parte per mancanza di tempo per la preparazione dell'arringa. Il capomafia è imputato per gli attentati del 1992 costati la vita a Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e agli agenti di scorta
È prevista per il 9 marzo l'udienza del processo in corso davanti alla Corte d'assise d'Appello di Caltanissetta, che vede Matteo Messina Denaro imputato per le stragi di Capaci e Via D'Amelio, costate la vita ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e agli agenti di scorta. Lorenza Guttadauro, nipote del capomafia, da lui nominata legale di fiducia, non difenderà, però, il "padrino" in questo procedimento.
Tempo insufficiente per preparare l'arringa difensiva
Guttadauro ha, infatti, rinunciato al mandato perché, secondo quanto si apprende, non avrebbe avuto il tempo di preparare l'arringa difensiva prevista proprio per domani. Alla scorsa udienza del 18 gennaio, fissata due giorni dopo l'arresto del boss, la penalista, chiese alla Corte un termine a difesa proprio per studiare gli atti del processo fino ad allora seguito da legali di ufficio.
Mancata partecipazione alla prima udienza in videoconferenza
Ma gli impegni dettati dalle visite allo zio detenuto a L'Aquila e dalla partecipazione agli interrogatori ai quali è stato sottoposto non le avrebbero consentito di completare l'approfondimento di un processo molto complesso. In primo grado, Messina Denaro è stato condannato all'ergastolo. Alla scorsa udienza ha scelto di non partecipare attraverso il collegamento in videoconferenza.