Social vietati agli under 16, la proposta della garante per l'infanzia

Cronaca
©Getty

La garante per l'Infanzia Carla Garlatti rilancia l'idea francese di impedire ai minori di 15 anni di accedere ai social media, aumentando il limite di un anno: "A novembre ho scritto alla presidente del Consiglio Meloni per attuare questa riforma, ma non ho avuto ancora nessuna risposta" ha dichiarato

ascolta articolo

Se in Francia la proposta del gruppo Horizons è quello di vietare tutti i social media ai minori di 15 anni, anche in Italia si muove qualcosa in questo senso, con l'idea della garante dell'infanzia Carla Garlatti di impedire l'accesso ai minori di 16.

"Alzare l'età a 16 anni in linea con il nostro sistema normativo"

Aumentare di un anno la proposta francese, limitando l'utilizzo dei social ai maggiori di 16 anni. "Perché 16 e non 15? Diciamo che la scelta dei 16 anni è armonica col nostro sistema normativo: a 16 anni ci si può sposare e riconoscere un figlio, a 16 anni l'imputato può chiedere che non si svolga a porte chiuse il processo, quindi 16 è l'età dei diritti e a noi sembra più in linea", ha dichiarato Carla Garlatti, presidente dell'autorità garante per l'infanzia. Garlatti ha inoltre ammesso di avere inviato la proposta al presidente del consiglio Meloni, senza tuttavia ricevere ancora una risposta.

approfondimento

Arriva Artifact, il social media delle notizie basata sull'IA

Uno Spid per il controllo

Considerando tuttavia la semplicità con cui un minore di 16 anni potrebbe aggirare il divieto, la proposta è anche quella di inserire una sorta di Spid. "Si tratta in pratica di istituire un nuovo sistema per la verifica dell'età dei minorenni che accedono ai servizi digitali - continua Garlatti -  basato sulla certificazione dell'identità da parte di terzi, così da mantenere pienamente tutelato il diritto alla privacy".

approfondimento

Spid, arriva la proroga ma da giugno si lavora per sistema unico

Gli esempi in Europa

La proposta di legge intavolata dal governo francese prevede inoltre sanzioni per le piattaforme che non accertino l'età dei suoi fruitori: "Un'ipotesi che va nella direzione giusta - ammette Garlatti - in quanto responsabilizza i provider e li obbliga a verifiche più efficaci". Ma la Francia non è l'unica nazione europea a proporre una limitazione dell'utilizzo dei social dei più giovani, Lussemburgo, Olanda e Germania infatti hanno già imposto il limite di 16 anni per iscriversi su un social.

approfondimento

Safer Internet Day, tutti i pericoli della rete per i minori

Cronaca: i più letti