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Migranti, per Anm "Non si può imporre il dovere di non fuggire"

Cronaca
©Ansa

L'associazione nazionale magistrati rende noto attraverso una nota la propria posizione sul tema migranti: "Nessuna norma potrebbe mai imporre ad alcuno il dovere di non fuggire da Paesi dove la guerra o la miseria impediscono l'accesso a condizioni di vita dignitose"

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"Sono ancora sotto i nostri occhi - esordisce il documento dell'Anm - le bare delle persone che hanno perso la vita nel naufragio del 26 febbraio; e il Presidente della Repubblica a portare il cordoglio dello Stato italiano, al quale, come Associazione Nazionale Magistrati, vogliamo unirci con convinzione e riconoscenza".

"Non si può imporre il dovere di non fuggire da guerra e miseria"

Il documento dell'associazione nazionale magistrati prosegue così: "Nessuna norma potrebbe mai imporre ad alcuno il dovere di non fuggire da Paesi dove la guerra o la miseria impediscono l'accesso a condizioni di vita dignitose. In qualsiasi circostanza deve essere sempre rispettato l'inderogabile obbligo di salvataggio, che è scolpito nella nostra Costituzione ancor prima che nelle convenzioni internazionali".  Ancora il documento specifica che: "L'ordinamento giuridico italiano ai sensi dell'art. 10 della Costituzione si conforma alle norme di diritto internazionale generalmente riconosciute, e garantisce il diritto di asilo allo straniero al quale sia impedito nel suo Paese l'esercizio effettivo delle liberta' democratiche garantite dalla Costituzione italiana".

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"Tutti hanno il dovere di adempiere agli obblighi di salvataggio in mare"

L'Anm ricorda inoltre come: "L'Italia ha inoltre aderito alle Convenzioni UNCLOS, SOLAS e SAR, che prevalgono su tutte le fonti ordinarie, e dunque tutti, a cominciare dagli organi statali, hanno il dovere di adempiere agli obblighi di salvataggio in mare". "L'obbligo - continua l'associazione nazionale magistrati - è inderogabile e tutti ne debbono beneficiare, a prescindere dalla concreta possibilità dei singoli di restare in seguito sul territorio italiano legittimamente".

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