Dal 28 febbraio si sono asserragliati sulla ciminiera dell'impianto Kss della Portovesme srl, a 100 metri di altezza, nel polo industriale del Sulcis a Portoscuso. In occasione dell'incontro previsto al Mimit, ministero delle Imprese e del Made in Italy, i lavoratori si sono rivolti direttamente al presidente del consiglio chiedendo di "rispettare le promesse fatte quando l'azienda era sana"
"Le chiediamo una mano, di fare un piccolo sforzo, non serve tanto per farci andare avanti". È l'appello rivolto alla premier Giorgia Meloni da parte di due dei quattro operai che dal 28 febbraio per protesta si sono asserragliati sulla ciminiera dell'impianto Kss della Portovesme srl, a 100 metri di altezza, nel polo industriale del Sulcis a Portoscuso, in Sardegna. L'appello fatto ai microfoni di Sky Tg24 è arrivato in occasione dell'incontro previsto oggi a Roma al Mimit, ministero delle Imprese e del Made in Italy, con il sottosegretario delegato alle crisi industriali Fausta Bergamotto, i rappresentanti della regione Sardegna, istituzioni locali, azienda e parti sociali. Gli operai chiedono una soluzione sul costo dell'energia che ha messo in crisi l'azienda, la quale produce zinco e piombo, e risposte sul futuro occupazionale di circa 1450 lavoratori, 550 diretti, 62 interinali e il resto delle ditte d'appalto.
L'appello
"Ci aspettiamo che questo incontro sia un incontro costruttivo e produttivo, produttivo affinchè si possano realizzare tutte quelle situazioni che si sono realizzate in questi ultimi due anni in cui noi abbiamo sofferto questo periodo di crisi assoluta - dice uno dei due operai -, le condizioni uguali e tali e quali che sono state realizzate per altre imprese italiane, quindi godendo degli stessi diritti che hanno loro. Un accordo che consenta di avere l'energia a dei prezzi calmierati, che ci consenta la ripresa delle nostre attività produttive".
Alla premier Giorgia Meloni "noi vorremmo ricordare che lei qualche anno fa, forse quattro o cinque anni fa, è venuta qui in azienda - afferma l'altro lavoratore -, ha fatto un discorso che noi abbiamo anche condiviso, quindi ci aspettiamo che quelle promesse che ci ha fatto allora, quando l'azienda era sana, quando l'azienda aveva utili, quando gli operai erano tutti all'interno dello stabilimento, vengano rispettate. Quindi le chiediamo una mano, di fare un piccolo sforzo, non serve tanto per farci andare avanti".