Nuoro, detenuto evade dal carcere di Badu 'e Carros: è caccia all'uomo

Cronaca
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L'uomo evaso è considerato un elemento di spicco del clan dei Montanari, nel Gargano. Ha condanne per omicidio, violazione delle leggi sulle armi e altri reati. Sarebbe riuscito a fuggire con delle lenzuola annodate, con cui si è calato fuori dalla struttura dove stava scondando la sua pena

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Un detenuto che scontava la sua pena in regime di alta sicurezza nel carcere di Badu 'e Carros, a Nuoro, è evaso. Lo rendono noto alcune organizzazioni sindacali della Polizia Penitenziaria. La fuga sarebbe avvenuta grazie a delle lenzuola annodate usate per calarsi fuori dal carcere. Il detenuto evaso è Marco Raduano, detto "Pallone", pugliese, considerato elemento di spicco del clan dei Montanari, nel Gargano. In tutta la zona sono scattate immediatamente massicce ricerche.

L'evaso aveva fine pena nel 2046

Raduano era in regime di alta sicurezza 3 e aveva condanne che avrebbe finito di scontare nel 2046. Il 3 febbraio scorso gli era stata notificata una nuova condanna diventata definitiva a 19 anni di reclusione, più tre anni di libertà vigilata, perché il ricorso in Cassazione era stato dichiarato inammissibile. Si tratta di una condanna legata alla maxi operazione antimafia 'Neve di Marzo', coordinata dalla Dda di Bari e svolta dai militari di Vieste a ottobre del 2019 quando fu sgominata un'associazione a delinquere finalizzata al narcotraffico, aggravato dal metodo mafioso, che utilizzava anche armi da guerra. 

Questore Nuoro: "Enorme dispiegamento di forze"

"Appena la Polizia Penitenziaria ci ha allertato dell'evasione, intorno alle 19, abbiamo avviato il Piano anticrimine in provincia di Nuoro, avvisato tutte le Questure della Sardegna e la Polizia di frontiera nei porti e negli aeroporti dell'isola", ha detto il Questore del capoluogo barbaricino, Alfonso Polverino. "C'è un enorme dispiegamento di forze di Polizia e di uomini in tutta l'isola, mentre la Polizia Penitenziaria di Nuoro lavora sul fronte interno attraverso  l'analisi di telecamere della casa circondariale e testimonianze", ha aggiunto.

Le critiche: "Carenza di personale"

"In diverse occasioni avevamo segnalato la carenza di personale di polizia penitenziaria - denuncia Luca Fais, segretario regionale per la Sardegna del Sindacato autonomo Polizia Penitenziaria - che impedivano di assicurare una scrupolosa vigilanza in visione della tipologia di detenuti reclusi nell'istituto di Nuoro. In Sardegna ci sono ben 4 istituti che custodiscono detenuti di alta sicurezza appartenenti ai vertici della criminalità organizzata e tutti sono in grande difficoltà a causa della carenza organica". Inoltre per Donato Capece, segretario generale del Sappe, "quel che è successo è di inaudita gravità ed è la conseguenza dello scellerato smantellamento delle politiche di sicurezza delle carceri. Il sistema penitenziario, per adulti e minori, si sta sgretolando ogni giorno di più. Il Sappe denuncia da tempo che la sicurezza interna delle carceri è stata annientata da provvedimenti scellerati come la vigilanza dinamica e il regime aperto, l'aver tolto le sentinelle della Polizia Penitenziaria di sorveglianza dalle mura di cinta delle carceri, la mancanza in organico di poliziotti penitenziari, il mancato finanziamento per i servizi antintrusione e anti-scavalcamento".

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