Agguato ad Alatri, martedì l’autopsia sul corpo di Thomas. Massimo riserbo nelle indagini

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L’esame autoptico si svolgerà a Roma e potrebbe aiutare nelle indagini per la morte di Thomas Bricca, il 19enne ucciso a colpi di pistola lunedì sera. Ieri i giovani del paese le hanno ricordato con striscioni, palloncini bianchi e t-shirt con la sua immagine. Il papà dice: “Mio figlio non c’entrava niente”. Intanto prosegue il lavoro degli investigatori ma al momento non emergono particolari novità

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È stata fissata per martedì 7 febbraio l'autopsia sul corpo di Thomas Bricca, il 19enne ucciso a colpi di pistola lunedì sera ad Alatri. L'esame, conferito dalla procura di Frosinone, si svolgerà presso l'obitorio del Verano a Roma e sarà eseguito dal professor Giorgio Bolino. La famiglia del giovane ha nominato come medico legale di parte il dottor Antonio Grande.

L'ultimo saluto a Thomas, "lui non c'entrava niente"

Intanto ieri centinaia di ragazzi e ragazze di Alatri hanno deciso di scendere in piazza per ricordare il loro amico. "Mio figlio non c'entrava niente, forse si trovava nel posto sbagliato al momento sbagliato", continua a ripetere il papà Paolo che invita gli amici a mettere da parte la rabbia e la voglia di vendetta. "Che la morte di mio figlio - dice - serva da esempio". I giovani del paese hanno voluto rendere omaggio a Thomas Bricca con striscioni, palloncini bianchi e t-shirt con la sua immagine. Si sono ritrovati nella centralissima piazza Santa Maria Maggiore, lasciandosi andare a un lungo applauso tra lacrime e commozione. Gli amici continuano a ripetere che "tutti sanno chi è stato". 

È in corso il sopralluogo dei carabinieri della Scientifica ad Alatri, nella piazza dove ieri è avvenuto l'agguato cui è rimasto vittima il diciottenne Thomas Bricca. I militari del Nucleo investigativo stanno effettuando i rilievi in particolare sulle inferriate che si trovano tra la scalinata dove era seduto il ragazzo e la piazzetta da dove sono stati esplosi i due colpi di pistola. Sul posto c'è anche il procuratore di Frosinone, Antonio Guerriero.
ANSA/ANTONIO NARDELLI

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Tensione resta alta

In questi giorni dovrebbero aumentare in città i controlli di sicurezza, come deciso martedì scorso nel comitato in prefettura a Frosinone. Il timore è che ci possa essere un'altra escalation di violenza, come accaduto una settimana fa quando, per le stradine del paese, sono avvenute le due maxirisse che hanno poi scatenato la probabile spedizione punitiva a colpi di pistola.

Le indagini

Dalle indagini non emergono particolari novità, se non che l'attenzione degli investigatori sia rivolta in particolare a chi ha preso parte alle risse del weekend, poi sfociate nell'agguato mortale. Tra loro ci sarebbero due fratelli del posto (già ascoltati per ore dagli investigatori), ma anche un membro di un clan criminale piuttosto noto nel Basso Lazio. Al momento non è stato emesso alcun provvedimento di fermo, né tantomeno sono scattati arresti in città. La Procura di Frosinone chiede il "massimo riserbo" e bolla come "infondate" le ricostruzioni giornalistiche su quanto avvenuto”.

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