Nella settimana dal 13 al 19 gennaio i nuovi casi sono risultati in calo del 38,3% rispetto a 7 giorni prima (quando erano 84.076). Diminuiscono del 14,1% anche i decessi (erano 576). Sono i dati del bollettino settimanale del ministero della Salute. Report Iss: scende incidenza a 88 ed Rt da 0,91 a 0,89. Il tasso di occupazione in terapia intensiva è in calo al 2,3%. Scende anche il tasso di occupazione in aree mediche, ora al 7,9%
Lombardia, calano casi a 6.099 e morti a 102 in ultimi 7 giorni
Negli ospedali, secondo il bollettino regionale aggiornato al 19 gennaio, ci sono 25 ricoverati Covid in terapia intensiva, rispetto ai 27 della settimana precedente, e scendono i ricoverati in area medica, a quota 442, dai 696 del precedente bollettino.
Maruotti (Lumsa): "Potrebbe essere l'inizio della fine"
Ricciardi: "Dati invitano a moderato ottimismo"
Serve continuare a "vigilare perché le varianti che si affacciano sono estremamente contagiose, ancor più di Omicron, e quindi resta fondamentale mantenere l'attenzione", continua Ricciardi sottolineando che "è difficile prevedere eventuali riprese della circolazione virale. Il trend, però, ora è positivo e penso che possiamo concentrarci su questo".
Rezza: "Tutti gli indicatori in calo"
Prosegue il calo di positivi e ricoveri in Emilia-Romagna
Bassetti: "Feste per Capodanno cinese in Italia non preoccupano"
Rezza: "Deciso calo ricoveri, andamento del tutto positivo"
Al via test vaccino spray 'made in Canada' su 500 volontari
Un vaccino spay contro Covid-19, made in Canada, entra nella fase 2 della sperimentazione sull'uomo. In sviluppo alla McMaster University di Hamilton, Ontario, il prodotto è stato testato su 30 volontari già vaccinati con 2 dosi di vaccino a mRna, superando i trial di fase 1 che hanno valutato dosaggio e sicurezza. I test preclinici hanno mostrato che il vaccino inalabile potrebbe essere più efficace, rispetto a quello iniettabile, nell'innescare la risposta immunitaria raggiungendo direttamente le alte vie respiratorie e i polmoni.
Nei trial di fase 2, che dovrebbero partire nei prossimi mesi, saranno coinvolti fino a 500 partecipanti, inclusi i fragili per altre patologie, che hanno ricevuto almeno 3 dosi di vaccino mRna contro Covid-19. La sperimentazione sarà condotta con il contributo di 8,2 milioni di dollari di nuovi finanziamenti federali dai Canadian Institutes for Health Research. "C'è un urgente bisogno di sviluppare nuove strategie e vaccini di ultima generazione più efficaci", sottolinea Karen Mossman, vicepresidente della ricerca alla McMaster.
Oggi in Sardegna 179 ulteriori contagi, nessun decesso
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Rappuoli: "Kraken? 'Qualsiasi variante arrivi vaccinati protetti da forme gravi"
"Dalla malattia grave siamo protetti e da questo punto di vista io sono molto tranquillo - rassicura lo scienziato - Dalle infezioni no, non siamo ancora protetti e abbiamo bisogno di vaccini diversi". Kraken sembra caratterizzata da una forte immunoevasività, ancora maggiore rispetto a quella delle versioni precedenti del virus, già note per gli alti livelli di fuga immunitaria. Per Rappuoli è nella forza delle cose: "In questo momento è una corsa tra il nostro sistema immune e il virus - analizza - Noi facciamo gli anticorpi contro l'ultima variante e il virus per sopravvivere deve scappare dall'immunità. Tanto per dare un'idea, per la variante Delta di Sars-CoV-2 ci volevano circa 15 volte gli anticorpi che erano necessari per proteggerci dal virus Wuhan", quello originale. "Quando è arrivata Omicron ce ne volevano 42" volte tanti, "e adesso contro le varianti nuove ce ne vogliono 90, perché questo virus scappa".
Si può andare avanti all'infinito? "Sì, se si pensa che è quello che fa l'influenza. E infatti tutti gli anni abbiamo bisogno di un vaccino nuovo perché il virus è cambiato. Questo virus - conclude il super esperto italiano di vaccini e anticorpi - sta facendo lo stesso".
Piemonte, oltre 19.300 vaccini negli ultimi sette giorni
Lopalco: "Nessun effetto da riapertura scuole, calo temperature non inciderà"
In ogni caso non bisogna abbassare la guardia perché "la ripresa della circolazione e la conseguente pressione sugli ospedali potrebbe ricominciare in ogni momento se dovesse diffondersi una nuova variante. Sbagliato pensare che la pandemia sia finita", conclude.
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"Credo che l'errore - scrive in un post su Facebook l'italiano prorettore negli Usa - sia stato da parte dei media che li invitavano senza aver 'capito' il Cv di uno studioso, ed anche da parte dei soggetti stessi, probabilmente inebriati dall'idea di un 'quarto d'ora' di celebrità (e questo fa parte della natura umana). Sono cose importanti da ribadire", precisa lo scienziato, "non per cambiare il passato (quel che è fatto è fatto, e bisogna voltare pagina...), ma per cercare di far meglio la prossima volta".
Covid, Rappuoli: "Non ce ne libereremo, probabili vaccini annuali a fragili"
Di vaccini combinati, spiega, "credo che ce ne saranno. E' un po' presto per dire come. Diciamo che è molto probabile che almeno la gente fragile finiremo per vaccinarla una volta all'anno, o qualcosa del genere. Se questo succede, è possibile che il vaccino anti-Covid venga combinato con altri vaccini respiratori: potrebbe essere combinato con l'anti-influenza, o con l'anti-Rsv (virus respiratorio sinciziale), che quest'anno ci aspetta venga registrato. Quindi ci sono possibilità di avere vaccini che con una iniezione ci riescono a proteggere da tre o quattro malattie. I vaccini potrebbero contenere più di un vaccino contro il virus Sars-CoV-2, per esempio per due varianti. Nei prossimi anni, a seconda di come funzionano i vaccini e di come evolve la situazione, questi sono gli scenari".
"L'impatto della pandemia - ricorda lo scienziato - è stato enorme, con milioni di morti e quasi 700 milioni di infettati che sono stati registrati nel mondo. Ma poi di fatto probabilmente sono più di 5 miliardi le persone infettate", analizza. Per questo, evidenzia Rappuoli, la ricerca deve essere sostenuta e andare avanti