Bonaiuti resta in carcere, convalidato l'arresto per l'omicidio di Martina Scialdone

Cronaca
Martina Scialdone

Il gip ha disposto la misura del carcere per il 61enne che ha ucciso venerdì scorso l'ex fidanzata in un ristorante di Roma. "La ragazza pare avesse chiesto aiuto", dichiara il difensore dell'indagato, aggiungendo che " non c'è stata nessuna premeditazione"

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Il giudice per le indagini preliminari di Roma ha convalidato l'arresto di Costantino Bonaiuti. Resta quindi in carcere il 61enne che venerdì ha ucciso l’ex fidanzata Martina Scialdone di 35 anni in un ristorante in via Amelia a Roma. L'uomo si è avvalso della facoltà di non rispondere. Nei confronti dell'indagato la procura di Roma, con i pm del pool antiviolenza coordinati dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, contesta l'omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili e abbietti motivi rappresentati dalla gelosia. 

Avvocato Fabio Taglialatela, il legale di Costantino Bonaiuti - ©Ansa

Legale di Bonaiuti: “Non voleva uccidere, ha avuto istinto suicida”

In questa tragica vicenda ci sono due vittime secondo l’avvocato Fabio Taglialatela , il legale dell’indagato. "Se tutti avessero fatto il loro lavoro, i loro compito di cittadini, questa ragazza sarebbe ancora viva. La ragazza pare avesse chiesto aiuto: nessuno ha modo di riscontrare questa richiesta di aiuto, ma questo lo appureremo", afferma il difensore di Costantino Bonaiuti.  "C'è stato un ritardo generalizzato, pare che la ragazza si sia recata con le proprie forze a chiedere aiuto dopo l'aggressione ma pare non abbia ricevuto nessun sostegno”, precisa il legale che aggiunge: "Non c'è stata nessuna premeditazione, era un rapporto consenziente tra due persone”. Per l’avvocato Taglialatela non si tratta di omicidio volontario o preterintenzionale, ma di un "tragico errore di un soggetto che forse voleva porre fine alla propria vita e che invece soffrirà per sempre”. L'avvocato parla anche di “difficoltà psicologiche e psichiatriche” del suo assistito. “Era seguito da un centro per una forma depressiva ma non è questa patologia che ha dato luogo all'evento perché era assolutamente controllata. Lui ha avuto sempre un rapporto cordiale con questa persona, tanto è vero non ci sono mai state denunce o querele”, conclude il difensore di Bonaiuti.  

Una rosa all'esterno del ristorante ''Brado'' dove e' stato commesso il femminicidio, Roma, 14 gennaio 2023. 
ANSA/MASSIMO PERCOSSI

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