Migranti, Geo Barents giunta nel porto di Ancona

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La nave di Medici senza frontiere dopo oltre cinque giorni di navigazione potrà far sbarcare nel capoluogo marchigiano i 73 naufraghi, tra cui 16 minori non accompagnati, soccorsi sabato al largo della Libia

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Attraccata alla banchina 22 del porto di Ancona la Geo Barents. La nave di Medici senza frontiere dopo oltre cinque giorni di navigazione potrà far sbarcare nel capoluogo marchigiano i 73 naufraghi, tra cui 16 minori non accompagnati, soccorsi sabato scorso a bordo di un gommone sovraffollato e in difficoltà in acque internazionali, al largo della Libia. 

Navigazione "faticosa"

"Abbiamo fatto 1500 chilometri, 5 giorni di una navigazione faticosa: mettiamo le persone al centro del dibattito. Arrivare fin qui è stato estendere la sofferenza delle persone". Lo ha detto Juan Matis Gil, capo missione di Medici Senza Frontiere, parlando con i giornalisti poco dopo l'attracco della nave Geo Barents nello scalo dorico. "Speriamo di non tornare più ad Ancona - ha aggiunto -. Ringrazio le autorità locali per quanto stanno facendo, ma continueremo a spingere per sbarcare nel porto più vicino". Da quanto ha riferito Matis Gil, "anche l'equipaggio e chi è abituato al mare" durante i cinque giorni di viaggio "è stato molto male": da qui la richiesta di "riconsiderare" la scelta di porti lontane dalle aree di salvataggio, perchè se cosi' fosse "c'è un prezzo da considerare".  

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Operazioni di sbarco

"A causa del maltempo procediamo a velocità molto ridotta: dai 10 nodi ai 2,5 nodi che non sono neppure cinque chilometri l'ora, poco meno di una camminata veloce di un essere umano", aveva spiegato Fulvia Conte, responsabile dei soccorsi a bordo. L'arrivo della nave umanitaria nel porto sicuro di sbarco indicato dal Viminale, infatti, era previsto per ieri. A causa delle condizioni meteo marine, con onde alte e forte vento, i naufraghi sono stati spostati da un ponte più basso, che si è allagato, a uno più alto. "Fa freddo, molti sopravvissuti hanno vomitato e sono stati malissimo, sono esausti come anche alcune persone dello staff di Msf. Questi ultimi giorni di navigazione sono stati una sofferenza inutile". 

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Operazione ben pianificata

"Un sistema che funziona non può che essere considerato: dipende dall'evoluzione di questo fenomeno che va ben oltre l'accoglienza a terra". Lo ha detto il presidente dell'Autorità portuale di Ancona, Vincenzo Garofalo. "Stiamo valutando di lasciare tutto ciò che non confligge con l'attività del porto, per rispondere ad una eventuale nuova emergenza", ha aggiunto. "Non sta a me dire se questa è una rotta del futuro - ha detto ancora Garofalo - non me lo sono posto come problema. Questa implicazione ha anche una relazione con clima e meteo". Il presidente dell'autorità portuale ha anche sottolineato che "la gestione di questi due eventi (l'arrivo della Ocean Viking e della Geo Barents, ndr.), coordinata dalla prefettura, è stata ben pianificata, non si è lavorato in emergenza ed ha portato a un risultato soddisfacente. Ognuno - ha concluso - ha lavorato senza stress temporale, per arrivare al giusto risultato finale".

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