I partecipanti hanno abbandonato il capannone e non c'è stato bisogno di uno sgombero effettivo. Lo riferiscono fonti della Polizia presenti sul posto. Già in giornata Piantedosi porterà in Cdm una prima bozza di provvedimento con l’obiettivo di “dare nuovi e più efficaci strumenti di prevenzione e intervento”. Si punta a delineare una fattispecie di reato che permetta di disporre la confisca obbligatoria dei veicoli e degli strumenti necessari per l'organizzazione delle manifestazioni
Si è concluso, dopo alcuni momenti di confronto il rave party di Halloween iniziato sabato sera a Modena, in un capannone in disuso. Dopo l'intervento delle forze dell'ordine la trattativa con i partecipanti, infatti, è stata subito efficace e non c'è stato bisogno di sgomberare il capannone. Lo hanno riferito fonti della Polizia presenti sul posto. Alle persone arrivate da tutto il mondo è stato spiegato che l'edificio era pericolante e quindi, per la la loro sicurezza, sarebbe stato meglio lasciarloti. La musica è stata spenta intorno alle dieci. Nessuna resistenza nè momento di tensione: i ragazzi e le ragazze hanno preso atto del pericolo e se ne stanno andando via. Oltre ai poliziotti sono presenti i vigili del fuoco. Dall'inizio delle operazioni sono stati identificati circa 1.000 partecipanti al rave e 153 veicoli.
Circa 3.500 giovani coinvolti
La festa clandestina, intitolata “Witchtek 2K22”, aveva raccolto circa 3.500 giovani da tutta Italia e da altri Paesi europei, ma ben presto, all'esterno della struttura che ospita il ritrovo, poliziotti e carabinieri hanno creato un anello di controllo per monitorare la situazione. Da Roma, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, aveva dato mandato nelle scorse ore al prefetto di Modena e al capo della Polizia locale di adottare, raccordandosi con l’Autorità giudiziaria, ogni iniziativa per fermare il rave e liberare l'area quanto prima.
La linea dura di Piantedosi
Proprio in giornata, dopo gli eventi di Modena, Piantedosi porterà in Consiglio dei ministri una prima bozza di provvedimento “per dare nuovi e più efficaci strumenti di prevenzione e intervento”. In sostanza, come già previsto da normative già in vigore in altri Paesi che hanno contribuito all’opera di contrasto dei rave, la linea Piantedosi punta a delineare una fattispecie di reato apposita che permetta di disporre la confisca obbligatoria dei veicoli e degli strumenti necessari per l'organizzazione della manifestazione e che preveda anche l'obbligo del ripristino dei luoghi, spesso devastati dopo giorni consecutivi di festa. Dal punto di vista preventivo, poi, l'obiettivo è quello di conoscere in anticipo quando e dove questi eventi si svolgeranno per presidiare gli accessi all'area, anche in virtù del fatto che quando arriva una gran quantità di persone, le operazioni di sgombero diventano complesse e rischiose. Idea è anche quella di monitorare le chat e i canali social coperti utilizzati dagli organizzatori. Occorre, dunque, la possibilità di fare intercettazioni come per reati di particolare gravità.
Le reazioni politiche
Tra le prime reazioni, sono arrivate critiche dal Pd, che ha invitato a non “dare fuoco alle polveri salviniane o accendere ulteriori micce col risultato finale di ricorrere a manganelli, maniere forti inutili e dannose”. “Segnalo al ministro degli interni il rave che si è tenuto a Predappio, a mio avviso di gran lunga il più inquietante. Era conforme alle norme vigenti?", ha chiesto Andrea Orlando, in riferimento alla manifestazione per i 100 anni della Marcia su Roma svoltasi nella città natale di Benito Mussolini. Proprio Matteo Salvini, invece, ha apprezzato l’iniziativa di Piantedosi. “Basta rave party illegali, delinquenti che spadroneggiano, istituzioni umiliate: ora si cambia!”, ha detto il ministro delle Infrastrutture. “Finalmente si cambia marcia rispetto ad un fenomeno che, generalmente, rappresenta terreno di coltura anche per la diffusione di stupefacenti", ha sottolineato la deputata di Fratelli d'Italia, Ylenja Lucaselli. È giusto che sia rispettata la legalità. Quando accadde otto mesi fa, la destra fece una polemica durissima. Quando sei all'opposizione è facile chiacchierare, quando vai al governo è più difficile. Sui rave party occorre fare una legge, Se verrà presentata oggi al consiglio dei ministri è una cosa positiva". Così Matteo Renzi nel corso di un dibattito televisivo. "Quello che sta accadendo in queste ore è che anche la destra che sulla legalità ha fatto campagne di comunicazione, oggi fa i conti con la realtà”, ha aggiunto il leader di Italia Viva. “A parti invertite ci sarebbe stata una grande polemica. Io dico: nessuna polemica, sono temi difficili, ma se vogliono segnare una discontinuità qualcosa devono farla”.